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Questo articolo è stato pubblicato il 15 novembre 2013 alle ore 09:43.

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Quasi tutte le famiglie sono già entrate nelle nuove case di via Cenni a Milano, uno dei progetti simbolo del social housing in Italia. A ottobre sono iniziati i traslochi e domani il quartiere verrà inaugurato ufficialmente: il complesso residenziale è formato da 4 torri di 9 piani, i primi condomini in legno realizzati sul territorio nazionale, per un totale di 123 alloggi in classe A.

Si chiama «Cenni di cambiamento» il progetto immobiliare di residenze sociali firmato dall'architetto fiorentino Fabrizio Rossi Prodi, gestito da Fondazione Housing Sociale e di proprietà di Polaris Investment Italia. Il successo dell'iniziativa è dovuto innanzitutto alla modalità di finanziamento: a promuoverla è il Fondo Immobiliare di Lombardia, uno dei primi in cui ha investito Cdp Investimenti Sgr tramite il fondo dei fondi per il social housing che oggi è impegnato in 99 iniziative sul territorio nazionale per 660 milioni. L'operazione via Cenni è costata in tutto 21,7 milioni di euro.

Il cantiere è stato ultimato in soli 18 mesi e a convincere è stato il mix commerciale dell'operazione: circa il 40% degli alloggi assegnati ad affitto calmierato; il 10% a canone sociale; il 40% in affitto con patto di futuro acquisto; e una quindicina di alloggi concessi a realtà del terzo settore o messi a bando dalla Fondazione Cariplo (che partecipa in Fhs). Il canone di un appartamento di circa 70 mq è di 450 euro. «La formula che privilegia l'affitto ha funzionato – afferma Giordana Ferri, direttore esecutivo di Fhs – e i patti di futura vendita, che non sempre trovano riscontri positivi sul mercato, hanno riscosso interesse». In seguito all'acconto iniziale pari al 10% del valore dell'immobile (1.950 euro per mq in media), per i primi otto anni i futuri acquirenti pagano una quota che è la somma del canone d'affitto e di un anticipo sull'acquisto. «La quota mensile – aggiunge Ferri – risulta comunque inferiore alle locazioni medie di mercato. Non sempre c'è la possibilità di fare un'offerta così interessante».

Per abitare in via Cenni sono arrivate richieste idonee quasi tre volte superiori all'offerta: tra i requisiti, un reddito massimo (Isee/Erp) di 40mila euro e uno minimo (calcolato tra 2,5 e 3 volte l'affitto da sostenere). Il Comune di Milano ha sempre sostenuto l'iniziativa, fin dal 2008 – sotto la precedente amministrazione – quando ha messo a disposizione i diritti di superficie: «Si tratta di un'importante sperimentazione – afferma Ada Lucia De Cesaris, vicesindaco con delega all'Urbanistica e Edilizia privata del Comune di Milano – che può rappresentare una proposta da seguire per il futuro». Insieme a via Cenni il Comune ha ceduto anche le aree di via Rasario (Figino), dove entro il 2014 saranno cosegnati altri 323 alloggi sociali del progetto Borgo Sostenibile, per cui sarà possibile prenotarsi online dal prossimo 16 novembre.

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