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Questo articolo è stato pubblicato il 15 novembre 2013 alle ore 12:00.
L'ultima modifica è del 15 novembre 2013 alle ore 14:00.

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I giovani hanno bisogno di lavoro? Nestlé ha bisogno dei giovani. O meglio: «Nestlé needs YOUth». Questo il titolo dell'ambizioso piano di reclutamento che la multinazionale del food porterà avanti nel triennio 2014-2016. Con numeri di tutto rispetto: 20mila assunzioni di under 30 in Europa di cui mille nella sola Italia.

Il tema è oggetto di una tavola rotonda in corso in queste ore al Cnel con la partecipazione del ministro delle Politiche sociali Enrico Giovannini, del capo mercato del gruppo in Italia Leo Wencel, del vicepresidente dei Giovani imprenditori di Confindustia Marco Oriolo e dei segretari generali di Fai, Flai e Uila Augusto Cianfoni, Stefania Crogi e Stefano Mantegazza. Non è un caso che ci siano i sindacati: l'idea di Nestlé è coinvolgerli nell'articolazione italiana del progetto. Le linee direttrici che, per il 2014, l'iniziativa dovrebbe seguire sono quattro: alternanza scuola lavoro attraverso stage curriculari; training on the job per arricchire l'esperienza dello stage post laurea; ricorso ai contratti a termine per sperimentare nuove attività; utilizzo dell'apprendistato per l'inserimento nel mondo del lavoro.

Sul primo versante si cercherà di mettere a regime forme di partnership con gli istituti tecnici dei territori in cui Nestlé è presente con la docenza di tecnici aziendali per gli studenti del quarto anno e successivi «Summer Camp» di quattro settimane in azienda. Sul fronte del training on the job, si pensa a tirocini di sei mesi per l'area delle vendite al canale bar riservati ai giovani laureati. Per quanto riguarda i contratti a termine, sarà adottata la formula dell'insourcing con occasioni di lavoro dirette per i giovani diplomati e test sulle potenzialità di sviluppo nelle vendite. Si valuta la possibilità di sperimentare un presidio diretto dei punti vendita nella grande distribuzione organizzata. Il canale «principe» del reclutamento resta comunque l'apprendistato così com'è regolato dal contratto nazionale dell'industria alimentare sottoscritto a fine 2012.

Le nuove occasioni di lavoro dovrebbero riguardare l'area Nespresso, per la quale sono previste sia l'apertura di nuove boutique che il potenziamento del call center; la rete sell out costituita l'anno scorso; il canale farmacie, attraverso un'iniziativa specifica che dovrebbe creare altri posti di lavoro. Accanto a tutto ciò c'è un'iniziativa di family welfare riservata ai figli dei dipendenti. In particolare per questi ultimi, nel caso siano giovani diplomati e disoccupati, dovrebbe essere lanciato un prestito d'onore per sostenere parzialmente i costi di un corso di perfezionamento della lingua inglese in Regno Unito, con una successiva esperienza lavorativa in ambito turismo e ristorazione (quattro settimane di corso più cinque di lavoro retribuito). Tutti questi percorsi nel triennio 2014-2016, dovrebbero servire a generare mille posti di lavoro in Italia. Ovviamente, crisi permettendo.

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