La bolognese Remmy brevetta il seggiolino salva-bimbi

Si chiama Remmy ed è un seggiolino per il trasporto dei bimbi in auto a prova di smemoratezza. In caso di spegnimento dell'automobile, infatti, attiva una cicalina che ricorda al genitore la presenza del figlio sul sedile posteriore.

L'innovativo sistema di sicurezza, pensato e realizzato dopo i recenti casi di tragici abbandoni di bambini da parte degli adulti, si deve a due giovani neoimprenditori bolognesi, Michele Servalli e Carlo Donati. Con la start up Remmy (la ragione sociale è uguale al nome del seggiolino) hanno messo a punto un dispositivo di allarme acustico semplice da installare e utilizzare. «Con la consulenza di un ingegnere elettronico – spiega Servalli – abbiamo analizzato tutti i prodotti presenti sul mercato per la sicurezza dei bambini e ci siamo chiesti come mai non esistessero seggiolini capaci di scongiurare il pericolo di dimenticare la presenza del piccolo in auto». Remmy è una abbreviazione del verbo remember, che in inglese significa, appunto, ricordare. Il dispositivo di allarme è costituito da un rivelatore baby collegato al seggiolino del bambino ed da una cicalina sonora che si alimenta nell'accendisigari dell'auto.

Il sensore alloggiato sotto la prima fodera del seggiolino comunica all'impianto centrale quando il bambino è in auto. E non appena l'adulto spegne il motore della macchina un segnale sonoro richiama immediatamente la sua attenzione, ricordandogli la presenza del piccolo. Con una produzione iniziale di tremila pezzi, il prodotto è previsto in due versioni, quello singolo e quello doppio. «Abbiamo già depositato la domanda di brevetto in Italia e all'estero», prosegue Servalli, che insieme al collega Donati ha scelto, per ora, di commercializzare il seggiolino solo in rete, attraverso il sito della start up. L'invenzione, per la quale è stata già depositata la domanda di brevetto in Italia e all'estero, colma un vuoto nell'ambito dei prodotti per la sicurezza dei bambini. Ed è rigorosamente made in italy. Viene realizzato, infatti, da Tebo, una azienda di San Lazzaro di Savena, nel Bolognese, che produce componenti elettronici per l'industria. Può essere utilizzato per i bambini fino a tre o quattro anni di età.

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