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Questo articolo è stato pubblicato il 22 novembre 2013 alle ore 10:23.

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Come aiutare la crescita delle start up ad alta vocazione tecnologica? Se sul fronte dei contenuti ci stanno provando soprattutto gli incubatori pubblico-privati, su quello dei servizi all'impresa scende in campo Confindustria Firenze che, prima in Italia, dà vita a un gruppo di lavoro per le start up e offre loro l'adesione gratuita, per due anni, all'associazione. "Qui potranno trovare consulenza, formazione e contatti con aziende più grandi e di maggior esperienza", hanno spiegato presentando l'iniziativa Simone Bettini, presidente degli industriali fiorentini, e Fabrizio Landi, delegato di Confindustria Firenze per start up e reti di impresa.

"È assolutamente necessario che Firenze riporti il proprio tasso industriale sopra il 30% - ha aggiunto Bettini – e può farlo puntando su un territorio più accogliente per le imprese, che si misura anche dal numero di start up". Oggi quelle iscritte allo speciale registro della Camera di commercio sono ancora poche (una quarantina a Firenze, 94 in tutta la Toscana soprattutto in area biomedicale e software, 1.200 in Italia), ma la recente normativa (in attuazione) che prevede sgravi fiscali per le start up è destinata a spingere il comparto.

Il progetto di Confindustria Firenze, in ogni caso, non richiede la necessaria iscrizione in quel registro, ma è rivolto alle imprese che operano da non più di 48 mesi; che fatturano meno di cinque milioni di euro al secondo anno di attività; che non hanno distribuito utili; che hanno come oggetto sociale lo sviluppo, la produzione e la vendita di prodotti o servizi innovativi ad alto valore tecnologico; che non sono nate per effetto di una fusione, scissione societaria o cessione di azienda o ramo d'azienda. Già una quindicina sono quelle interessate a fare ingresso in Confindustria.

"Il nostro compito – spiega Landi - sarà mettere in contatto le start up con altri imprenditori che possono aiutarle, fare lobby per la ricerca di finanza privata. Le start up sono un tassello nella soluzione dei problemi del nostro paese, perché obbligano alla ricerca di capitali privati, e dunque a convincere banche e fondi d'investimento della bontà della propria idea".

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