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Questo articolo è stato pubblicato il 25 novembre 2013 alle ore 15:56.
L'ultima modifica è del 25 novembre 2013 alle ore 15:57.

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Lomazzo (Como) - «Finora tutto bene, speriamo proceda così». Alessio, giovane ingegnere di D-Orbit sorride mentre smanetta sul computer per mostrarci il video del lancio del vettore russo che pochi giorni fa ha portato in orbita la "speranza" aziendale: un dispositivo in grado di estendere la vita operativa dei satelliti provvedendo poi alla loro rimozione sicura e controllata dall'orbita.

L'azienda, 13 addetti, con una sede anche in California, è una delle 73 imprese insediate all'interno di ComoNExT, parco scientifico e tecnologico che ieri ha inaugurato i nuovi spazi della struttura, 2mila metri quadri tra postazioni di lavoro open-space, laboratori e una nuova area per la produzione di grafene. Spazio che verrà occupato da Directa Plus, azienda già presente nel sito e che ora punta al salto di qualità per passare dalla fase sperimentale alla produzione vera e propria.

«In questo modo raddoppiamo gli spazi – spiega l'ad di Directa Plus Giulio Cesareo – con la possibilità di produrre già ora sei tonnellate all'anno di grafene, risultato non banale perché si tratta del maggiore impianto del genere in Europa». Le applicazioni del materiale creato con uno strato monoatomico di carbonio sono vastissime, dall'assorbimento del petrolio in mare ai materiali anti-incendio, dal miglioramento delle qualità degli pneumatici alle vernici anti-corrosive. «Abbiamo attualmente dei test con 26 aziende – spiega Cesareo – e ragionevolmente il nostro organico in Italia, attualmente di 12 persone, è destinato a crescere».

Un trend di crescita evidente anche per lo stesso parco, partito poco più di tre anni fa (inaugurato il 28 maggio 2010) con 13 aziende e ora in procinto di realizzare un nuovo salto dimensionale. «Attualmente qui sono insediate 73 imprese – spiega il presidente di ComoNeXT Giorgio Carcano – che danno lavoro a circa 400 addetti. Di queste, ben 23 sono start-up incubate, a cui si aggiungeranno a breve altre cinque iniziative imprenditoriali grazie al nuovo bando promosso dalla Camera di Commercio. Entro il 2015 contiamo di espandere ancora la struttura ristrutturando un'altra area del sito, in modo da arrivare ad avere complessivamente 20mila metri quadri di superficie».

Un percorso virtuoso per un'area occupata un tempo dal cotonificio Somaini, capace di dare lavoro a quasi mille addetti nel secolo scorso, e che rischiava di finire nel lungo elenco dei siti industriali abbandonati. «Il destino sarebbe stato quello di un rudere – ha commentato il presidente della Fondazione Cariplo Giuseppe Guzzetti – e siamo contenti di aver dato un contributo (cinque milioni ndr.) allo sviluppo di questa iniziativa, un luogo vivo e vitale, capace di dare prospettive ai giovani».

Tra le oltre 70 imprese presenti quasi la metà gravita attorno ai settori dell'informatica e dell'information technology ma vi sono realtà attive nella robotica, nell'ambiente-energia, nella chimica. Oppure nei nuovi materiali, come la piccola Microenergy, incubata all'interno del parco e in procinto di chiudere una commessa rilevante con un colosso globale degli elettrodomestici. «Speriamo – sospira l'ad Francesco Mascia, sarebbe una svolta e l'avvio della produzione vera e propria». Gli azionisti di ComoNeXT sono Sviluppo Como (Cdc locale, banche, associazioni), Comune di Lomazzo, Fondazione Politecnico di Milano, Confindustria Como.

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