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Questo articolo è stato pubblicato il 02 dicembre 2013 alle ore 15:43.

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FORLI - Dal Nero d'Avola al Sangiovese, dal Montepulciano al Syrah, dal Barolo allo Spumante. C'è il meglio del patrimonio enologico italiano nel portafoglio della nuova realtà vitivinicola Mondodelvino Spa, nata dalla fusione di quattro aziende del settore. Un gruppo e un marchio che hanno il quartier generale a Forlì, ma vigneti dal Piemonte alla Sicilia, pronto a tallonare per dimensioni e piani di sviluppo internazionale i big cooperativi romagnoli, a partire dai vicini di casa di Cevico. Mondodelvino si presenta infatti oggi sul mercato con un portafoglio di una cinquantina di vini, 76 milioni di fatturato 2012, una produzione di 56 milioni di bottiglie destinata per l'86% ai mercati esteri, 213 dipendenti e l'impegno a investire oltre 2 milioni l'anno in R&S.

Ma è solo il punto di partenza. "Già il 2013 dovrebbe chiudersi superando gli 85 milioni di ricavi, con una crescita annua del 14%, e siamo decisamente ottimisti anche per il 2014, dopo una vendemmia generosa in quantità ed equilibrata dal punto di vista qualitativo e competitivo, rispetto ai mercati globali su cui ci siamo imposti per l'ottimo rapporto alta-qualità e prezzo", afferma Alfeo Martini, amministratore unico della Spa che ha preso forma ufficialmente pochi giorni fa e completerà nei prossimi mesi il conferimento dei capitali di quattro realtà private. La capofila Mgm Mondo del Vino Srl, con sedi a Forlì e nel Cuneese, e il suo variegato portafoglio di vini bianchi e rossi da sette aree vitivinicole italiane (66 milioni di fatturato, 34 milioni di bottiglie); l'autenticità siciliana della Barone Montalto Spa, affermatasi in poco più di un decennio come seconda realtà regionale (una quindicina di milioni di ricavi); la Srl agricola forlivese Poderi dal Nespoli (4 milioni di business) con i classici vini romagnoli ancora poco esplorati dai palati stranieri; e la giovane realtà Cuvage Srl di Acqui Terme (Alessandria) con le bollicine di spumanti champenoise e charmat.

Quattro aziende che già avevano interessenze societarie ma che ora si uniscono in una sola ragione sociale con l'obiettivo di rafforzare la leadership commerciale oltreconfine scritta nel Dna di Mgm, nata nel 1991 dall'esperimento di tre enologi, da cui l'acronimo: un italiano (Alfeo Martini), un inglese (Roger Gabb) e un tedesco (Christoph Mack). "Un trio anomalo che ha fondato l'azienda per portare il made in Italy nel mondo e che per dieci anni ha realizzato il 100% del fatturato all'estero", racconta Martini. Poi, a ritroso, è iniziato il lavoro sul mercato nazionale, una nicchia non certo in espansione. "Oggi siamo presenti in 47 Paesi – aggiunge - a partire da Germania, Gran Bretagna, Stati Uniti, Scandinavia. Ma la nostra scommessa è il Canada, una terra straordinaria per opportunità ed educazione dei palati, dove già vendiamo 4 milioni di bottiglie per 6,6 milioni di euro in valore. Puntiamo a raddoppiare i nostri numeri nel giro di tre anni>.

Un mercato molto esclusivo, il Canada, a causa dei rigidi monopoli distributivi degli alcolici, che vale un miliardo di euro e cresce al ritmo del 3% l'anno. Mondodelvino Spa inizia il suo cammino societario da Quebec, Ontario, British Columbia con la certezza che per i vini italiani – anche per i poco blasonati romagnoli - ci siano margini enormi di crescita ovunque nel mondo si apprezzi il bere di qualità quotidiano. "Partiamo con questa compagine e pensiamo, con questo assetto, di essere bene integrati ed equilibrati – conclude l'amministratore unico – ma porte e finestre di un'impresa sana e competitiva sono sempre aperte".

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