Storia dell'articolo
Chiudi

Questo articolo è stato pubblicato il 05 dicembre 2013 alle ore 09:36.

My24
BT Italia (ImagoEconomica)BT Italia (ImagoEconomica)

Si conclude con un mancato accordo la vertenza BT Italia. La Slc Cgil ha abbandonato il tavolo rendendo impossibile l'accordo per il quale, in base agli accordi sulla rappresentatività del 2011, serve la maggioranza delle Rsu. «È una cosa che ci lascia molto amareggiati, delusi, preoccupati perché abbiamo colto una forte motivazione dell'azienda di procedere in maniera uinilaterale. Non è escluso che nelle prossime ore inizi a mandare delle lettere di licenziamento», ha commentato Giorgio Serao, segretario nazionale Fistel Cisl. Preoccupazione condivisa anche da Salvo Ugliarolo, segretario nazionale Uilcom: «Siamo preoccupati che ora l'azienda parta seriamente con i licenziamenti. E questo sancirebbe un precedente forte in un settore come le tlc, nonostante le possibilità di compromesso che intravedevamo».

Anche grazie alla mediazione del minsitero del Lavoro, l'azienda aveva dato disponibilità a spostare al 15 febbraio il redde rationem per raggiungere almeno quota 80 negli esodi incentivati (da 15 a 33 mensilità). Al momento ad aderire sono stati in 55. La richiesta di Slc Cgil era però quella di avere certeze sul dopo: garanzie sul perimetro occupazionale e nessuna possibilità di demansionamenti (sul fronte reddituale). Al no dell'azienda è seguito l'abbandono del tavolo da parte della Slc Cgil. «Ora vedremo. L'azienda – dice Antonio Romano (Slc Cgil) – ha 120 giorni per mettere in atto i licenziamenti. La nostra opposizione non è finita. Ci saranno ulteriori iniziative da parte dei lavoratori. e vedremo se l'azienda andrà avanti».

L'incontro al minsitero del Lavoro si è svolto in un clima anche di tensione per la presenza di un presidio di lavoratori all'esterno, tutti contrari alla firma dell'accordo. BT Italia – 810 milioni di fatturato, 57,4 milioni di Ebitda, che dal 1995 offre in Italia servizi di comunicazione alle imprese e alla Pa – ha indicato in 122 la cifra degli esuberi (peraltro diminuiti rispetto ai 147 di inizio procedura) su circa 950 lavoratori sparsi fra Milano, Roma, Torino, Firenze, Napoli e Padova. Il calo da 147 a 122 è avvenuto in virtù dell'internalizzazione di alcune lavorazioni in precedenza appaltate all'esterno.

«Durante l'incontro – riferiscono fonti aziendali – dispiace constatare che l'intransigenza della Cgil abbia reso impossibile la conclusione di un accordo caldeggiato da Cisl e Uil, oltre che dal Ministero del Lavoro. La Cgil ha abbandonato il tavolo delle trattative proprio quando sembrava che tramite la mediazione del Ministero e la vicinanza delle altre sigle sindacali alla proposta aziendale un accordo sarebbe stato possibile. Si è persa un'occasione importante».

Commenta la notizia

Ultimi di sezione

Shopping24

Dai nostri archivi