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Questo articolo è stato pubblicato il 09 dicembre 2013 alle ore 18:36.

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Dopo le classi di soli studenti cinesi, Prato sperimenta un'altra innovazione organizzativa destinata a far discutere: un ufficio postale "mono-etnico" che Poste Italiane aprirà domani, martedì 10 dicembre, in via Borgioli, cuore della Chinatown commerciale-residenziale, a due passi dal centro.

Poste Italiane lo definisce "il primo ufficio postale dedicato alla comunità cinese" in Italia, e per questo ha coniato il termine "mono-etnico", contrapposto al più frequente e moderno "multi-etnico".

Nessun timore di creare discriminazioni, secondo Poste Italiane, ma l'ambizione di facilitare l'integrazione di una comunità ancora chiusa e poco propensa a usare la lingua italiana, venendo incontro ad abitudini e esigenze cinesi con servizi 'su misura'. La scelta di Prato si spiega naturalmente con il peso che la comunità cinese ha assunto qui, dove conta 5.000 aziende (di cui 3.700 produttive, attive nella filiera moda) sulle 29.000 della provincia, e più di 40mila persone tra regolari e clandestini, su una popolazione pratese di 190mila abitanti.

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