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Questo articolo è stato pubblicato il 16 dicembre 2013 alle ore 17:19.

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Esce il 19 dicembre nelle sale italiane "Colpi di fortuna", il film di Natale firmato Neri Parenti, prodotto e distribuito da FilmAuro. Una commedia girata in parte in Trentino, tra Trento, Rovereto, Riva del Garda e Arco, in collaborazione con Trentino Turismo e Promozione e Trentino Film Commission.

Fra i protagonisti Christian De Sica che interpreta il ruolo di Gabriele Brunelli un imprenditore tessile di successo terribilmente superstizioso e terrorizzato dalla sfortuna, che sta per concludere l'affare della vita: ottenere l'esclusiva di una pregiatissima lana prodotta da capre mongole. E le riprese hanno fatto tappa anche ad Aquafil, uno dei principali produttori di fibre sintetiche per pavimenti tessili con sede ad Arco: in platea a Roma, alla prima del film, c'era anche Giulio Bonazzi, presidente della Spa.

Il NordEst è anche un set sempre più gettonato. In Trentino, fra Pergine Valsugana e la valle dei Mocheni, è stato girato "La prima neve" di Andrea Segre, in concorso all'ultimo Festival di Venezia nella sezione Orizzonti, mentre "La paura", produzione internazionale di Rai Cinema, vede la collaborazione della Trentino Film Commission e il supporto dell'azienda per il turismo di Rovereto e Vallagarina. Le riprese sono state fatte nell'ex caposaldo austro-ungarico del Nagià-Grom (Mori), da poco ripristinato dal locale gruppo alpini, e nelle trincee sul Pasubio. E sempre sulle montagne trentine è ambientato "La foresta di ghiaccio", thriller che vede Emir Kusturica per la prima volta protagonista di un film italiano: c'è anche un attore di Rovereto, Gianni Vettorazzo.

A Mestre. Una multisala nuova di zecca, la prima in Europa con l'installazione fissa di un proiettore a generazione laser e gli schermi High white che danno il 40% in più di luce. Succede a Mestre, e se si calcola che negli ultimi 5 anni, in Veneto, hanno chiuso circa 30 sale cinematografiche, di dimensione medio-piccole, perlopiù strutture monosala e bisala, la notizia c'è. Attualmente sono circa 150 le sale cinematografiche attive nelle Tre Venezie. La firma sul progetto appena inaugurato in piazzale Candiani- costato oltre 15 milioni e 12 mesi di lavoro, per un multiplex che dà lavoro a trenta persone compresi il bookshop e la caffetteria – è quella della famiglia Furlan, la stessa che aprì nel 1906 la prima sala cinematografica della città. Alfredo Furlan, 95 anni, pietra miliare della società, ha voluto essere presente all'inaugurazione di ieri sera. Perché imbarcarsi in una simile impresa? «Lo spostamento in periferia del cinema ha ucciso le sale dei centri, è accaduto ovunque, ma oggi i grandi contenitori in zona decentrata non sono adatti a un pubblico adulto, che vuole vivere la città», spiega il figlio Gianantonio Furlan. Non secondaria anche la riqualificazione di zone spesso lasciate sguarnite dalle attività commerciali in ritirata.
La nuova sala ha 1.200 posti a sedere, e una hall da mille metri quadrati pensata come una serra coperta.

Il sostegno al cinema rientra anche nelle politiche regionali: in Veneto sono 14 le sale che usufruiranno del contributo (300mila euro totali), assegnato in base a un bando, per la digitalizzazione: «Un impegno per la tutela del piccolo esercizio cinematografico», dice l'assessore alla Cultura Marino Zorzato. A prevedere azioni a favore dei cinema, in particolare quello nei centri storici e nelle aree urbane svantaggiate (in molti casi si tratta di strutture interne alle parrochie o nei dopolavori), è la legge regionale 55/2009. Nella stessa direzione va l'iniziativa dei martedì al cinema a tre euro, altro progetto regionale, che coinvolge 23 sale d'essai in Veneto e proseguirà nei mesi di marzo e, per la prima volta, a maggio.

In Friuli Venezia Giulia anche una petizione popolare ha chiesto il rifinanziamento di due leggi regionali (21/2006 e 22/2007) per il sostegno delle piccole sale cinematografiche. «Il cinema è un'industria che crea occupazione e investe sul territorio» ha detto la presidente della Regione Debora Serracchiani. Solo nel 2012, l'anno orribile dell'economia, sono state realizzate 12 produzioni (erano 22 nel 2011): con una spesa di 270mila euro sono stati spesi sul territorio più di 4,8 milioni, con un indotto in termini sia economici – valutato in 8,7 milioni – che di promozione. Fra i successi recenti da segnalare "Zoran, il mio nipote scemo" di Matteo Olivotto, premiato alla settimana della critica a Venezia, e "Tir" di Alberto Fasulo, che racconta la storia di un camionista emigrato dai Balcani al lavoro in una ditta italiana di trasporti. Anche l'ultimo film di Gabriele Salvatores, "Il ragazzo invisibile", è girato in buona parte a Trieste.

Infine, Bolzano: 2 i milioni di contributi a sostegno di dieci produzioni cinematografiche decisi pochi giorni fa dalla Film & fund commission. Ogni anno la provincia autonoma investe in questo settore circa 5 milioni, con un ritorno sul territorio valutato nel 150% della somma assegnata. Fra i progetti freschi di approvazione anche "Everest", dramma ispirato alla spedizione del 1996 che avrò nel cast star di Hollywood come Jake Gyllenhaal, già protagonista dell'Oscar "Brokeback mountain": sono previsti 28 giorni di "girato" in Val Senales, 700mila euro investiti che si stima faranno rientrare 2,1 milioni. Altri 200mila euro finanzieranno la commedia "Un matrimonio da favola" di Carlo Vanzina, che sarà con la troupe per 13 giorni fra Merano e Bolzano. Fra gli attori Emilio Solfrizzi, Stefania Rocca e Ricky Memphis.

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