Storia dell'articolo
Chiudi

Questo articolo è stato pubblicato il 18 dicembre 2013 alle ore 17:22.

My24
Salvatore Giordano (Imagoeconomica)Salvatore Giordano (Imagoeconomica)

"L'aria che si respira è molto critica, non ci sono segni tangibili di reazione nel Paese. Sarebbe temerario pensare che siamo alla vigilia della ripresa per un minimo segno positivo". Non c'è ottimismo nelle parole del direttore di Confindustria Pesaro Urbino, Salvatore Giordano, di fronte ai dati congiunturali del terzo trimestre presentati ieri dal centro studi dell'associazione. I due segni più che spiccano tra luglio e settembre - +0,4% la produzione industriale e +2,2% l'export su base annua – non bastano a mitigare un peso dei mercati esteri ancora troppo basso, inferiore al 25% del valore aggiunto provinciale, e un mercato interno che continua a perdere quota (-0,8% le vendite dell'industria pesarese nei tre mesi indagati).

La ricetta cardine del piano programmatico del neopresidente Gianfranco Tonti non a caso è quella dell'internazionalizzazione, "per aumentare il numero di imprese esportatrici e la penetrazione di quelle che già presidiano i mercati esteri", sottolinea. Ma non ci sarà ripresa senza una scossa dell'edilizia, come insegnano i casi di Stati Uniti e Giappone, ribadisce il direttore di fronte al dimezzamento dei costruttori associati a Confindustria Pesaro Urbino da sette anni a questa parte. E non è più questione culturale di individualismo imprenditoriale che impedisce il salto dimensionale con cui affrontare i mercati globali. "Su questo versante il salto di mentalità c'è stato – assicura Giordano ricordando il progetto "Insieme si può" avviato due anni fa assieme ad artigiani e Confapi per valorizzare lo strumento delle reti che ha già portato alla nascita di mezza dozzina di contratti – e la propensione a collaborare e ad allearsi oggi è concreta".

Il settore simbolo del Pesarese, il legno-mobile, continua a soffrire più della media (produzione -0,2%, export -0,3%, mercato interno -1,1%), con un'ulteriore diminuzione delle imprese attive (a fine settembre erano 1.347, -4,1% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente): Solo la meccanica chiude il terzo trimestre senza segni negativi (+2,7% la produzione, +7,6% l'export e +0,4% le vendite in Italia). Ciò non asta a impedire che i primi nove mesi del 2013 si chiudano con un'ulteriore flessione di imprese manifatturiere attive, scese dalle 5.113 del 2012 alle 4.993 di settembre scorso. Così come continua a correre la cassa integrazione, passata dai 7,6 milioni di ore del terzo trimestre 2012 a 8,6 milioni del 2013 (+10,4%).

Commenta la notizia

Ultimi di sezione

Shopping24

Dai nostri archivi