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Questo articolo è stato pubblicato il 20 dicembre 2013 alle ore 11:20.
CUNEO - Sono stati 64 i Comuni della provincia di Cuneo che hanno risposto alle domande di Confindustria dimostrando l'interesse per accogliere nuovi insediamenti produttivi. E ieri sera sono stati premiati i 10 Comuni che hanno indicato le condizioni migliori rispetto alle 15 domande poste dal presidente degli imprenditori, Franco Biraghi.
Tre i vincitori ex aequo, Caramagna Piemonte, Dronero e Villar San Costanzo. Mentre gli altri premiati sono stati i Comuni di Cherasco, Marene, Roaschia, Scarnafigi, Vicoforte, Vignolo e Villanova Mondovì. In generale le condizioni migliori sono state offerte dai Comuni più piccoli, al di sotto dei 5mila abitanti. Ma le risposte sono arrivate anche da 5 delle "sette sorelle", ossia dalle città più grandi della provincia: Cuneo, Alba, Mondovì, Saluzzo e Fossano. Nessuna risposta, invece, dalle altre due, Bra e Savigliano.
Quanto ai criteri di scelta dei premiati, si sono rivelate vincenti le proposte relative ad Imu, Tares, aree verdi, inquinamento acustico ed ambientale, altezza dei capannoni. Si tratterà ora di valutare quanto la disponibilità dei Comuni interessati si trasformerà in investimenti effettivi da parte delle aziende del territorio, ma anche di quelle in arrivo da fuori provincia e regione. Biraghi, al momento della presentazione dell'iniziativa, aveva assicurato che l'interesse per nuovi insediamenti produttivi era elevato, sia per quanto riguardava nuove inziative sia per trasferimenti di aziende che avevano la necessità di ampliarsi o, semplicemente, di strutture produttive più allineate con nuovi sistemi. Senza dimenticare gli aspetti della logistica in una provincia che, nonostante l'autostrada Asti-Cuneo, resta fortemente penalizzata e che ha appena visto la drastica riduzione dei collegamenti ferroviari verso Nizza.
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