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Questo articolo è stato pubblicato il 20 dicembre 2013 alle ore 15:24.
L'ultima modifica è del 20 dicembre 2013 alle ore 16:07.

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Belluno – Saranno consegnati oggi i "buoni" per ritirare il "carrello della spesa", che nell'occasione conterrà carne, pasta, olio, pomodoro, latte, farina e formaggio grana padano. È il sistema Luxottica, applicato, nella circostanza, a una Pmi. I buoni, del valore di 250 euro, saranno ritirati dai 41 lavoratori (di cui 32 dipendenti a tempo indeterminato) della Joint & Welding di Sedico (Belluno), azienda da 3,5 milioni di fatturato nel settore della lavorazione dell'acciaio; e ciò a seguito di un accordo di welfare di secondo livello di qualche giorno fa; messo a punto con la Uilm di Belluno.

«L'idea – afferma Paolo Da Lan della Uilm – è quella di utilizzare al meglio la normativa fiscale, limitando l'incidenza della tassazione. In effetti, l'articolo 51 del Tuir (testo unico delle imposte sui redditi) definisce ciò che determina il reddito di lavoro dipendente: non concorrono alla sua formazione le somme erogate in beni e servizi. Quindi la "spesa" dell'azienda per i dipendenti è di fatto esente da imposizione fiscale». Nell'accordo, altri 750 euro. «Di questi – continua Da Lan – 250 euro in buoni carburante: saranno distribuiti nel gennaio 2014 e sono soggetti agli stessi vantaggi del carrello della spesa; e 500 euro in busta paga e nel mese di dicembre. C'è, in questo caso, una tassazione agevolata del 10%. Insomma, solo 50 euro non finiranno direttamente nelle tasche dei lavoratori». I 750 euro, però, spettano ai soli turnisti. «Il fatto – spiega Eddi Dalla Rosa, titolare dell'azienda – è che quattro mesi fa è arrivato un "ordine" piuttosto insolito per un'impresa delle nostre dimensioni: un lavoro di carpenteria per una centrale nucleare iraniana. Abbiamo dovuto realizzare delle attrezzature apposite. E metterci subito al passo serrato.

Ho assunto dei lavoratori "somministrati", tutti giovani e tutti della zona; e sono iniziati i turni. Turni pesanti, anche di notte. Si è lavorato sei giorni alla settimana; anche d'estate. Di qui l'esigenza di un riconoscimento per chi ce l'ha messa tutta, realizzando gli obiettivi dell'azienda: la deadline era il 20 dicembre; ma abbiamo consegnato tutto il 15. Un risultato notevole». Non è stata una passeggiata. «Trovare soluzioni tecniche adeguate – continua Dalla Rosa – all'avanguardia, è stato il passaggio più complicato. Ma in questo periodo, considerata la crisi che c'è in giro, certo non puoi rifiutare una commessa perché il lavoro comporta delle difficoltà». Peraltro, si è dato grande rilievo all'economia del territorio. «Si è scelto un negozietto a pochi metri dall'azienda – termina Da Lan – e anche il distributore è lì vicino. Questo perché si voleva far ricadere i vantaggi dell'operazione in zona».

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