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Questo articolo è stato pubblicato il 23 dicembre 2013 alle ore 16:23.

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Dopo le nomine di dg e vice dg di progetto, risalenti al 9 dicembre scorso, un altro passaggio in direzione del nuovo corso di Pompei: il direttore generale per le antichità del ministero dei Beni culturali Luigi Malnati avoca a sé la carica di soprintendente e di fatto avvia l'iter per il conferimento dei nuovi incarichi.

Tutto messo nero su bianco nella circolare Mibact del 20 dicembre 2013: Malnati, recependo una nota del capo di gabinetto del dicastero di via del Collegio Romano, avoca a sé le «funzioni di direzione della soprintendenza». Per dare continuità all'azione amministrativa, la circolare delega «poteri di firma per gli atti ordinari alla dottoressa Valeria Sampaolo per il Museo archeologico nazionale di Napoli e la gestione della tutela della provincia di Napoli con esclusione dell'area vesuviana, e alla dottoressa Grete Stefani, per Pompei, Ercolano, Stabia e l'area vesuviana».

Comincia insomma a prendere forma la separazione del capoluogo campano dai siti vesuviani prefigurata dal Dl «Valore Cultura». Le due funzionarie si occuperanno anche della gestione del personale. Quindi, nel testo della circolare, un passaggio parecchio indicativo: «Si auspica che si proceda nel modo più rapido possibile all'emanazione dei bandi per il conferimento degli incarichi dirigenziali delle due soprintendenze di nuova istituzione, anche a chiarimento del ruolo che dovrà rivestire la dottoressa Teresa Elena Cinquantaquattro, il cui incarico è giunto a scadenza. Tale contingenza infatti può provocare ritardi nell'azione amministrativa e di tutela».

Il riferimento è al ruolo che dovrà ora svolgere la soprintendente uscente che, secondo i rumors dei mesi scorsi, potrebbe ricevere la delega per la neonata soprintendenza di Napoli e Caserta. Altro passaggio molto atteso è la nomina della task force che a Pompei obbedirà agli ordini del generale dei carabinieri Giovanni Nistri e del dg del Mibact Fabrizio Magani, nominati a inizio dicembre dg e vicario con lo scopo di velocizzare il Grande progetto da 105 milioni cofinanziati dall'Ue per la messa in sicurezza del sito archeologico vesuviano.

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