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Questo articolo è stato pubblicato il 26 dicembre 2013 alle ore 12:03.
L'ultima modifica è del 26 dicembre 2013 alle ore 13:38.

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Annunciata, temuta, prevista. Ed eccola ora, puntualmente, confermata: la debacle dei consumi natalizi. A registrarla prima di tutti è il Codacons, che rileva un calo della spesa per le festività attorno all'8% rispetto allo scorso anno. Un dato peggiore persino rispetto alle stime delle scorse settimane, che "speravano" in un -7,5%. Ancora più pessimista l'Osservatorio nazionale Federconsumatori, che riferisce di un calo dell'11,4%, per una spesa totale di 3,35 miliardi, con un budget a famiglia pari a 131 euro.

Hanno retto i consumi di cibi e bevande (2,6 miliardi in totale secondo la Coldiretti), mentre un vero e proprio crollo ha colpito i regali da mettere sotto l'albero per i quali, secondo il Codacons, gli italiani hanno speso il 15% in meno dello scorso anno. Un dato tanto più preoccupante - e non solo per gli esercenti, ma anche per il polso dell'economia nazionale - se si considera che il calo della spesa natalizia diversa da quella alimentare continua ormai da diversi anni e - rispetto al 2007 - si è tradotto quest'anno in una riduzione pari a 7,7 miliardi di euro.

Gli acquisti più colpiti da questo crollo sono quelli per abbigliamento e calzature (-17%) o per addobbi natalizi (-10%), mentre tengono le spese per giocattoli, prodotti hi-tech e informatica. E le previsioni per il 2014, dichiara ancora il Codacons, non lasciano intendere nulla di buono: non solo la crisi effettiva, ma anche l'incertezza per il futuro, stanno trattenendo gli italiani da spese ritenute non necessarie.

Unica eccezione, gli acquisti per la tavola: a Cenone e pranzo di Natale gli italiani non rinunciano. Semmai cambiano il modo di consumare: meno caviale, ostriche e champagne, per fare spazio a piatti e ricette della tradizione made in Italy. Così la Coldiretti parla di 2,3 miliardi di euro spesi per quest'anno tra cibo e bevande da parte di quel 92% di connazionali che hanno trascorso in casa, o da amici e parenti, il 24 e 25 dicembre, spesso dedicando alla preparazione dei pasti più tempo rispetto agli scorsi natali. Hanno speso 830 milioni di euro per carni, pesce e salumi, 450 milioni per spumante, vino e altre bevande, 400 milioni per i dolci, 300 milioni per frutta e verdura, 220 per pasta e pane, 100 milioni, infine, per formaggi e uova.

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