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Questo articolo è stato pubblicato il 09 gennaio 2014 alle ore 16:56.

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Sono sufficienti pochi centimetri di neve al colle della Maddalena per bloccare la viabilità dei Tir cuneesi verso la Francia. Ed il presidente di Confindustria Cuneo, Franco Biraghi, è pronto a presentare un esposto penale contro ignoti per interruzione di pubblico servizio, abuso d'ufficio ed altri reati che eventualmente dovesso emergere. Cuneo, d'altronde, è sempre stata penalizzata da una viabilità insufficiente. E la neve caduta al Colle della Maddalena ha peggiorato la situazione.

Non si è trattato di una precipitazione eccezionale, ma di un banale scarico delle responsabilità tra i vari enti e società che dovrebbero provvedere a spalare la neve. Le comunità montane sono decadute, la commissione valanghe non è stata pagata, l'Anas assicura di non essere responsabile. E Biraghi ricorda che 40 anni or sono, senza piani strategici sulle valanghe e senza mezzi di rimozione, il Colle non rimaneva chiuso per due settimane consecutive. Perché bastavano le pale per togliere la neve.

Ora, invece, i mezzi pesanti devono affrontare percorsi molto più lunghi, passando per Savona e poi per l'intasata autostrada dei Fiori sino a Ventimiglia, oppure dirigersi verso Torino ed utilizzare il traforo del Fréjus. Il tunnel del Tenda è in attesa di nuovi lavori - che inizieranno quest'anno - e l'attuale struttura è inadeguata per le dimensioni dei Tir, oltre ad essere inidirizzata verso Val Roya e Ventimiglia mentre dalla Maddalena si prosegue verso Nizza e Marsiglia. Ma anche in futuro il Tenda resterà un traforo da utilizzare per il turismo e non per il trasporto merci. Lo stesso vale per la ferrovia Cuneo-Nizza, penalizzata dai drastici tagli decisi da Trenitalia e che resta una linea, bellissima, adatta ai turisti e non alle merci.

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