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Questo articolo è stato pubblicato il 20 gennaio 2014 alle ore 15:11.

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Bologna – Trenitalia e Tper, vale a dire l'azienda di trasporto pubblico nata dalla fusione tra Bologna e Ferrara con la Fer, Ferrovie emiliano romagnole, per mettere nuovamente il cappello sui binari dell'Emilia Romagna dovranno vedersela con un altro contendente. Sono tre, infatti, le manifestazioni di interesse a partecipare alla gara europea per l'affidamento della gestione del servizio ferroviario regionale, ora in mano al consorzio costituito da Trenitalia e Tper. La Regione, sotto il pressing dei 140mila pendolari, ha alzato il tiro per mettere fine ai disagi provocati da materiale rotabile vetusto, soppressioni di corse, ritardi.

E con il bando di gara europeo, pubblicato l'anno scorso, ha messo sul piatto una montagna di denaro (153 milioni annuali come base d'asta) e un contratto della durata di 15 anni, prorogabili fino a 22. Però ha fissato anche dei paletti di non poco conto. A partire dal vincolo di un pacchetto di circa 400 milioni di investimenti da destinare, soprattutto, all'acquisto di treni nuovi. Condizione inderogabile, per l'assessore ai Trasporti Alfredo Peri, per invertire la rotta di un servizio spesso carente e per riammodernare almeno i due terzi di una flotta che appare sempre più vetusta. Riammodernamento che poi significa almeno un centinaio di convogli nuovi di zecca. Il consorzio Trenitalia-Tper gestisce la rete in regime di proroga dal 2011, sulla base di un contratto che impegna la Regione per quasi 120 milioni di euro all'anno. La logica che ha guidato la squadra di Vasco Errani con il bando di gara europeo è semplice.

L'aumento della base d'asta e della durata della concessione dovrebbe essere la contropartita offerta per ottenere il miglioramento del servizio e superare le criticità che a Trenitalia e Tper sono costate in pochi anni 13 milioni di sanzioni. Dal canto loro i sindacati – Cgil, Cisl e Uil – hanno già ottenuto la clausola sociale che impegna il nuovo gestore ad applicare il contratto nazionale di lavoro: attualmente sono circa 1500 gli addetti al servizio ferroviario regionale. Il termine della fase di prequalifica delle società che si sono presentate alla Regione dovrebbe concludersi entro giugno, quando è prevista l'assegnazione del servizio. Per l'affidamento vero e proprio non potranno trascorrere, da quella data, più di 30 mesi. Ma già nei prossimi giorni la Fer nominerà la commissione tecnica incaricata di valutare i requisiti dei proponenti.

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