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Questo articolo è stato pubblicato il 22 gennaio 2014 alle ore 17:52.
L'ultima modifica è del 22 gennaio 2014 alle ore 19:07.

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Nella foto una scena del film «La grande bellezza»Nella foto una scena del film «La grande bellezza»

C'è profumo di Veneto nella corsa all'Oscar del film "La grande bellezza" del regista Paolo Sorrentino. Il Biscottificio Veronese, azienda dell'alimentare con sede a Legnago, Verona, è fra i finanziatori esterni, insieme alla Banca popolare di Vicenza, della pellicola fresca di Golden Globe come migliore produzione straniera.
Tutto è nato dal contatto con un amico di vecchia data del titolare, Riccardo Favato, consulente di operazioni di tax credit. «Una persona che conosco dall'infanzia, e che ora si occupa di cinematografia, mi ha spiegato come funziona il meccanismo - spiega Luca Marini, che con il fratello Roberto guida una realtà fondata dal padre Ettore nel 1984 e che oggi esporta circa il 70% della produzione - savoiardi perlopiù, ma anche frollini, sfogliatine, amaretti - in tutto il mondo, dal Nord Africa al Canada, dal Messico agli Stati Uniti.

Il credito di imposta, per un valore del 40% dell'importo investito, rientra nelle agevolazioni inserite nella Finanziaria del 2008. Qualunque tipo di azienda che non appartiene alla filiera cinematografica può accedere al credito di imposta esterno: se investe 100, 40 vengono automaticamente riconosciuti come credito (Iva, Irpef, quello che sceglie l'imprenditore). Ma la convenienza di questo genere di supporto – che non è una semplice sponsorizzazione: non si vede alcun prodotto usato dai protagonisti nel film, il nome scorre nei titoli di coda – sta spesso nel contratto di "associazione in partecipazione" proposto dal produttore all'azienda. Stabilendo alcuni target – che possono essere i film scaricati in pay per view, ma anche più semplicemente gli incassi al box office, che sono il primo risultato disponibile – a pochi mesi dall'uscita nelle sale l'investitore esterno può rientrare di una cifra che va dal 60 all'80% del finanziamento prestato. Sommato al tax credit, questo genere di accordo rende conveniente l'investimento in cultura: «E poi c'è il ritorno di avere contribuito a una produzione di qualità – spiega Marini – Il rischio di impresa in questo caso si limita alle variabili di successo del film, ma non abbiamo scelto un cinepanettone, sapevamo che la produzione puntava in alto».

La formula va diffondendosi: proprio oggi, via twitter, Banca popolare di Vicenza ha fatto sapere di essere produttore associato nella realizzazione del film "15-18 l'Italia in Guerra", che da pochi giorni Ermanno Olmi sta girando sull'Altopiano dei Sette Comuni di Asiago, in provincia di Vicenza, protagonisti Claudio Santamaria, Jacopo Crovella, Andrea Di Maria, Francesco Formichetti, Camillo Grassi e Niccolò Senni.
Il film racconta eventi della Prima guerra mondiale, in occasione del suo Centenario: la Popolare di Vicenza contribuirà «ai sensi delle norme sul tax credit» in collaborazione con Edison Spa (il film sarà realizzato applicando il protocollo Edison Green Movie, ndr), e Nonino Distillatori.

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