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Questo articolo è stato pubblicato il 29 gennaio 2014 alle ore 16:09.

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È stato un 2013 da incorniciare per il porto di Trieste. Tutti i fronti di attività hanno registrato un segno "più" a conferma di quanto "lo scalo del capoluogo del Friuli Venezia Giulia sia impegnato nel mantenere un percorso di crescita iniziato nel 2010 e tuttora in corso, nonostante la perdurante situazione di crisi economica", come ha dichiarato la presidente Marina Monassi. Il movimento marittimo ha registrato nell'anno appena passato 458.497 Teu, l'11,49% in più rispetto al 2012, mentre i veicoli su ferry (ro-ro) sono stati pari a 271.519, il 45,26% in più rispetto all'anno precedente. Non solo.

Grazie ad una collaborazione fattiva con il Gruppo Tal, consorzio transfrontaliero che gestisce il più importante oleodotto europeo e di cui fa parte la Siot di Trieste, il porto triestino ha raggiunto l'anno scorso il record storico di movimentazione del petrolio greggio. Nel 2013 al Terminale Marino Siot sono state scaricate 41,3 milioni di tonnellate di greggio da 502 navi (+18,07%), a conferma del primato di Trieste quale primo porto petrolifero del Mediterraneo.

L'aumento dei traffici è dovuto principalmente a un maggiore approvvigionamento della raffineria di Karlsruhe, una delle più grandi della Germania, che ora viene rifornita esclusivamente dal porto di Trieste tramite l'Oleodotto Transalpino. Inoltre, è stato registrato un incremento della fornitura di petrolio greggio alla Repubblica Ceca che, con l'ingresso dell'azienda statale Mero nell'assetto societario del Gruppo Tal, ha voluto garantire la sicurezza dell'approvvigionamento energetico in alternativa al greggio proveniente dalla Russia.

È stata una scelta importante, resa possibile anche grazie al regime di punto franco che consente agli operatori di godere a Trieste di importanti benefici, come ad esempio il pagamento dei diritti doganali dilazionato a 6 mesi ad un tasso d'interesse ridotto. «Questa crescita è il risultato di un'intensa collaborazione e di un'azione sinergica con l'Autorità Portuale di Trieste che ha portato all'acquisizione di volumi significativi di traffico, rafforzando il vantaggio competitivo del porto di Trieste», ha sottolineato Ulrike Andres, presidente e amministratore delegato della Società Italiana per l'Oleodotto Transalpino e Presidente del Gruppo Tal.

L'incremento dei traffici comporta maggiori ricadute positive sul territorio soprattutto in termini occupazionali, avendo la società assunto una quindicina di nuovi dipendenti (+15% rispetto al 2012), oltre a quelli economici in generale che nell'indotto raggiungono le 600 unità.

«Questi risultati – conclude la presidente Monassi – derivano da una politica manageriale di gestione dello scalo in stretto contatto con le esigenze degli operatori. Proprio per tale ragione stiamo lavorando su opere di adeguamento e miglioramento dei terminali per consentire ulteriori performance positive. Anche sul fronte crociere siamo vicini al terminal e a Costa Crociere, predisponendo le basi per l'intervento di potenziamento della banchina per l'attracco continuativo di navi da crociera da oltre 2.000 passeggeri».

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