Storia dell'articolo
Chiudi

Questo articolo è stato pubblicato il 03 febbraio 2014 alle ore 12:09.

My24
Perugia, il centro storico.Perugia, il centro storico.

Il lusso made in Umbria conquista i mercati esteri. Con il 78% delle aziende che chiude in utile e con un fatturato in crescita del 6%, il comparto ha trovato la via maestra per la crescita nell'esportazione. Quanto emerge dall'analisi eseguita dal Centro studi economico e finanziario Esg89 su 117 società del settore tessile umbro con fatturato superiore ai 500mila euro.
"Il comparto – spiega Giovanni Giorgetti, Ceo di Esg89 -, salvo qualche eccezione, sta dimostrando vitalità, innovazione, creatività e buone prospettive. L'export è la via maestra per migliorare i numeri di bilancio. Il made in Italy è da sempre sinonimo del lusso e il made in Umbria ne è un esempio concreto".

Sono 91 le realtà che hanno chiuso l'esercizio in utile (78%), il fatturato complessivo risulta in crescita rispetto l'esercizio precedente del 6% e l'utile, solo in leggera flessione del 4 per cento. Le aziende sotto al milione di fatturato sono 43, quelle con valore della produzione compreso fra 10-100 milioni di euro contano 9 unità. Cucinelli e Spagnoli i due gruppi con un fatturato che supera i 100 milioni di euro. Fra le società con valore della produzione superiore ai 10 milioni soltanto una ha chiuso l'esercizio in perdita. Perugia è il comune con più aziende (27), seguita da Assisi (11), Città di Castello (11) e Corciano (10).
La Studio Roscini Spa (30 milioni di fatturato), nel 2013 ha investito nella ristrutturazione per evolversi verso una gestione industriale. Grazie a questo potenziamento auspica nel 2014 un incremento di fatturato pari all'8% con un margine del +100/120%.

"E' la nostra strategia per proteggerci dalla compressione del margine verso cui si muove tutto il settore - spiega l'ad Tiziano Ciampetti -. I costi di filiera se gestiti con un'ottica industriale possono essere contenuti". Attualmente la Studio Roscini Spa, con un modello B to B, si rivolge principalmente al mercato americano, francese e inglese.
Fabiana Filippi Spa (oltre 50 milioni di volumi d'affari), ha chiuso il 2013 con un +10% di fatturato rispetto all'anno precedente e ha fatto dell'export la sua punta di diamante. "Uno stile di vita esteso dall'Umbria verso il mondo - spiega l'ad Giacomo Filippi Coccetta -. Nel 2014 punteremo sull'America e sui paesi asiatici andando a consolidare ed espandere un lavoro già avviato in aree come la Corea, il Giappone e Taiwan. Guardiamo alla Cina come un mercato già approcciato ma da consolidare".

Ab Creazioni Srl (oltre 2milioni di fatturato), è una di quelle tante Pmi nate dall'indotto di Cucinelli che oggi è stata in grado di creare un brand che si rivolge, a differenza delle altre compagini di settore, soprattutto al mercato umbro. "Brunello Cucinelli - spiega l'imprenditore Leonardo Mazzocchio - ha portato il settore in Umbria a livelli altissimi, consentendo al suo indotto di fare impresa". Ab creazioni Srl è un marchio che cresce soprattutto a livello regionale grazie ad accordi con la grande distribuzione. Il 90% del fatturato (+20% nel 2011, +15% nel 2012, +8% nel 2013) è stato ottenuto con dei corner shop monomarca all'interno di punti vendita della Coop Prodotto misto di qualità medio alta diretto alla grande distribuzione.
"Un dato interessante – conclude Giorgetti – il livello del patrimonio netto delle 117 società umbre è incrementato rispetto all'esercizio precedente di oltre 100milioni di euro. Un segnale di fiducia che gli imprenditori hanno nei confronti delle proprie aziende consapevoli che sui mercati esteri è vietato barare".

Commenta la notizia

Ultimi di sezione

Shopping24

Dai nostri archivi