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Questo articolo è stato pubblicato il 06 febbraio 2014 alle ore 07:58.
L'ultima modifica è del 06 febbraio 2014 alle ore 07:59.

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La Coca-Cola presto anche in capsule, da produrre direttamente in casa propria, in quella che è una vera e propria rivoluzione che va ad aggiungersi a bottiglie e lattine. Il colosso delle bollicine acquista il 10% di Green Mountain Coffee Roasters, il produttore del caffè in capsule, per 1,25 miliardi di dollari e sigla un accordo di partnership di 10 anni con la società, che si appresta a lanciare un sistema per produrre sode in casa. Un'intesa che si traduce nella possibilità che Coca-Cola, Diet Coke, Sprite e Fanta possano essere in capsule a breve.


Il nuovo sistema per le sode di Green Mountian dovrebbe essere lanciato nel 2015 e si pone in concorrenza con SodaStream, la società israeliana che vende un dispositivo per rendere gassata l'acqua e prodotti che le danno sapore di soda.

"Possiamo fare per le bevande fredde quello che abbiamo fatto per il caffè e il tea in casa. Riteniamo che sia una una significativa opportunità per accelerare la crescita della categoria delle bevande fredde" afferma l'amministratore delegato di Green Mountain, Brian Kelly. L'accordo "rafforza" il sistema di imbottigliamento, è un"'opportunità" mette in evidenza l'amministratore delegato di Coca-Cola, Muhtar Kent.

"Green Mountain potrebbe diventare uno dei protagonisti del mercato da 98 miliardi di dollari dei soft drink" affermano alcuni analisti. Nespresso è stata la pioniera del caffè in capsule e Green Mountain è la maggiore catena per vendite di caffè in capsule grazie al successo delle macchine da caffè Keurig. Green Mountain ha già accordi con Starbucks per i caffè e i tea in capsule e, secondo le stime di Euromonitor, il 13% delle famiglie americane ha una macchina da caffè Keurig in casa.

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