Storia dell'articolo
Chiudi

Questo articolo è stato pubblicato il 07 febbraio 2014 alle ore 14:54.
L'ultima modifica è del 10 febbraio 2014 alle ore 13:24.

My24

Dopo 24 mesi in cui il volume d'affari del territorio ha subito una progressiva riduzione, al termine del 2013 l'economia genovese lascia intravedere una ripartenza, contraddistinta però da fragilità. A sottolinearlo è Confindustria Genova, che ha presentato oggi l'analisi congiunturale dell'ultimo semestre dell'anno con le previsioni per il 2014. Previsioni che certificano un inizio d'anno ancora problematico con fatturato ed esportazioni che aumenteranno, nel primo semestre, del 2% rispetto al secondo semestre 2013, ma a fronte di un basso numero di ordini (+0,7%) ed esportazioni in crescita dell'1,9%. Nonché di un numero invariato di occupati in organico.

«Ci auguriamo – ha detto Giuseppe Zampini, presidente di Confindustria Genova – che nel terzo trimestre del 2014 si possa consolidare la ripresa ma per quanto riguarda l'occupazione non pensiamo che possa esserci una crescita prima di un periodo di tempo quantificabile in un anno e mezzo a partire da ora».

Al di là delle previsioni, stilate su un panel di aziende che hanno aderito all'indagine proposta da Confindustria, i dati relativi alla seconda parte del 2013 indicano che dopo quattro semestri consecutivi di riduzione, la domanda interna ha cominciato a riattivarsi. Tra luglio e dicembre dell'anno scorso, il fatturato Italia di industria e servizi genovesi ha segnato +2,1% rispetto al secondo semestre del 2012. Il fatturato estero ha totalizzato +1,9%. Gli ordini in Italia hanno, invece, subito un calo pari a -1,7%, contro il +5,6% degli ordini sull'estero. Nel periodo, i prezzi di vendita sono scesi dello 0,5%, il costo del lavoro è cresciuto del 2,4% e gli occupati in organico hanno segnato -0,1%. Ed è proprio il fatto che gli ordini risultino in flessione a lasciar presumere, come indica anche l'indagine fatta sulle imprese, un inizio del 2014 ancora problematico.

In ogni caso, ha spiegato Guido Conforti, dell'ufficio studi di Confindustria Genova, «sembra essersi interrotto il rallentamento dell'export che aveva caratterizzato la prima parte del 2013, dovuto soprattutto alla congiuntura sfavorevole che ha riguardato la siderurgia e la cantieristica navale». Tuttavia, mentre alcuni settori industriali stanno reagendo con maggiore vivacità, si legge nel documento di Confindustria, altri seguono a velocità più rallentata, mentre persiste e si aggrava la crisi che attanaglia la filiera delle costruzioni, che coinvolge molti comparti produttivi, dai materiali per l'edilizia, all'impiantistica, agli arredi.

Sull'edilizia di dati disponibili fotografano la situazione del primo semestre 2013 rispetto a quella dei primi sei mesi del 2012. E si vede che il fatturato Italia è sceso del 19,4%; gli ordini nazionali del 20,1, il costo del lavoro è a -9,3% e gli occupati in organico calano dell'8,4%.

Il comparto manifatturiero nel suo complesso, invece, chiude il secondo semestre 2013 con un andamento complessivamente positivo, rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. La produzione sale dell'1,1%; il fatturato Italia segna +2,1%; il fatturato estero è a +0,7%; gli ordini Italia totalizzano -3,2% ma quelli sull'estero +8,2%; i prezzi di vendita sono a -0,3% e gli occupati in organico a -0,5%.

Tra i settori manifatturieri in crisi spicca la cantieristica navale: nel 2013 i numero di navi immerse nei bacini di carenaggio è calato del 16,4% rispetto al 2012. Per quanto riguarda trasporti e logistica, il porto di Genova ha segnato, tra luglio e novembre, -3,6% per quanto riguarda i teu (container da 20 piedi) spostati e -2,6% per quanto attiene al tonnellaggio complessivo di merce movimentata in porto.

Infine il turismo, che segna tra luglio e dicembre 2013, -3,1%, rispetto al medesimo semestre 2012, quanto a fatturato generato da clienti italiani e +0,7% per la componente estera. L'andamento è confermato dai dati provvisori sul movimento turistico riferiti ai mesi estivi (giugno-settembre): gli arrivi sono aumentati del 5,3%, derivante esclusivamente da turisti stranieri (+10,1%), mentre gli arrivi italiani restano sostanzialmente invariati. Le presenze sono risultate in calo dell'1%, dettato dalla compensazione tra l'incremento di quelle straniere (+9,5%) e il forte calo delle presenze italiane (-9,9%).

Commenta la notizia

Ultimi di sezione

Shopping24

Dai nostri archivi