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Questo articolo è stato pubblicato il 10 febbraio 2014 alle ore 12:11.

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Ai giovani che sognano il posto in banca - consapevoli del fatto che ha perso il carattere dell'eternità – è il caso di dire di farsi avanti: c'è spazio per oltre 11mila assunzioni "sostenute". L'aiuto arriva dal Fondo nazionale per l'occupazine del credito (Foc) che è stato istituito dall'ultimo contratto, siglato nel 2012. Nell'articolo 31 del ccnl, che istituiva il Foc, le parti hanno stabilito che sarebbe stato alimentato da una giornata lavorativa annua pro capite di tutti i dipendenti a tempo indeterminato per un periodo sperimentale di 5 anni e dal 4% dello stipendio dei manager.

Risultato? Nel 2013 il Foc ha raccolto 43 milioni e 147mila euro. Di questi 3 milioni e 295mila euro arrivano dal 4% dei manager, 2 milioni e 921mila euro dai dirigenti, 19 milioni e 611mila euro dai quadri direttivi e infine 17 milioni e 320mila euro dalle aree professionali. Il contributo del 2013 si aggiunge a quello del 2012 che ammontava complessivamente a 43 milioni e 896mila euro per 319mila dipendenti. Totale: 87 milioni e 43mila euro. Nell'articolo 31 le parti avevano stabilito che il fondo avrebbe provveduto ad erogare alle imprese un importo annuo di 2.500 euro per ogni lavoratore assunto a tempo indeterminato per un periodo di 3 anni: in altre parole 7.500 euro per ogni nuovo posto di lavoro. Facendo i conti, l'innovativo laboratorio del credito, con gli 87 milioni e 43mila euro nella disponiblità del Foc rende possibili 11mila e 605 assunzioni "sostenute".

Il consiglio di gestione del Foc, composto da Abi e sindacati, ha comunicato il bilancio dei primi due anni che dà modo alle parti di avviare l'attività di quel Fondo su cui erano sorti molti dubbi, non avendo, finora, sortito alcuna assunzione incentivata. Vista la dote raccolta, che ammonta a oltre 87 milioni, a questo punto le aziende possono richiedere, entro giugno, i finanziamenti previsti per le assunzioni e le stabilizzazioni del 2012 e del 2013. Assunzioni avvenute per lo più grazie agli accordi aziendali dove i piani di uscita hanno sempre previsto un meccanismo di compensazione con l'ingresso dei giovani.

Il Foc «a dispetto dei suoi detrattori della prima ora, si conferma un valido e innovativo strumento per creare nuovi posti di lavoro stabili in tempo di crisi», osserva Mauro Bossola, segretario generale aggiunto della Fabi. Ragionando al futuro, nel prossimo rinnovo del contratto i sindacati hanno intenzione di chiedere l'ampliamento degli interventi del Fondo in modo da sostenere le assunzioni provenienti dal Fondo emergenziale e attivare la solidiarietà espansiva. Rara avis di questi tempi.

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