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Questo articolo è stato pubblicato il 13 febbraio 2014 alle ore 09:14.

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Fabio Fazio e Luciana Littizzetto (Ansa)Fabio Fazio e Luciana Littizzetto (Ansa)

Sono stati undici nel 2013 i programmi televisivi che hanno prodotto un ascolto superiore ai dieci milioni di individui. Il Festival di Sanremo occupa cinque posizioni di questa speciale classifica degli over 10milioni; due li conquista la fiction Volare, la grande storia di Domenico Modugno e due il Commissario Montalbano. Una posizione, la quarta, è occupata dalla partita di Calcio Italia-Spagna, semifinale della Confederation Cup ed una il Tg1della sera nella quale il Nuntio vobis proclama l'elezione di Papa Francesco.

Nel 2012 furono quindici gli eventi in grado di produrre oltre dieci milioni di spettatori, di cui sei relativi al Festival. La kermesse di Sanremo è l'ultimo degli eventi mediali in grado di produrre ascolti sopra i dieci milioni; lo furono e non lo sono più Miss Italia e il Gran Premio della Tv, non lo è più Il Grande Fratello né l'altro reality, L'isola dei famosi, non lo sono più nemmeno i Gran Premi di Formula 1 e neppure normali programmi come Striscia la notizia e Affari tuoi, che pure nel 2004 presenziavano la classifica delle trasmissioni più viste.

Grandi ascolti per Sanremo, ma anche grandi ascolti per i break che contiene. Nel 2013 ben diciassette break collocati durante il Festival hanno generato oltre dieci milioni di contatti. La media d'ascolto di tutti gli intermezzi pubblicitari delle cinque serate di Sanremo è di 9,4 milioni di individui. Non c'è nulla di simile a disposizione delle imprese che vogliano far conoscere i propri marchi a un così alto numero di persone in così breve tempo. Neppure i mondiali di Calcio, le partite hanno durata inferiore; soltanto quelle della nazionale italiana producono ascolti rilevanti; la collocazione dei break è possibile solo nell'intervallo o quando una interruzione del gioco prevede il recupero del tempo da parte dell'arbitro (per esempio una sostituzione) ma in questo caso si tratta di uno spot da pochi secondi; infine il grado di coinvolgimento all'evento sportivo è maggiore e distrae dagli spot più che non la gara canora.

Forte di questa unicità Rai pubblicità predispone listini meno scontati del solito. Gli incrementi sui prezzi del 2012 sono nell'ordine del 10-15%: trenta secondi sul primo break della prima serata e della finale, passano da 200mila a 210mila euro per gli spot interni al break, ma, per la prima volta sul listino del Festival vengono indicati i prezzi della prima e ultima posizione nel break, quegli spot ai quali difficilmente si sfugge, e i valori salgono a 231mila euro per trenta secondi nei primi tre intervalli pubblicitari della serata finale. L'abilità di chi progetta i palinsesti pubblicitari consiste nel collocare i break nei punti di massimo ascolto delle diverse fasi del programma; il talento di chi pianifica sta nel prevedere quale sarà il break più conveniente dove inserire il proprio spot per raggiungere più quantità possibile del proprio target group, al miglior costo per contatto, rientrando nel budget. Nel 2013 gli spot più visti sono stati quelli pianificati nel terzo break della serata finale, quando, alle 23:09, hanno seguito per tre minuti e mezzo i comunicati delle aziende tredici milioni di persone, il 22,3% dell'intera popolazione, non era quello il break più caro del Festival.

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