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Questo articolo è stato pubblicato il 14 febbraio 2014 alle ore 18:04.

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Con la staffetta tra Letta e Renzi rimane in stand by un nutrito pacchetto di provvedimenti del ministero del lavoro. A partire dal "cantiere semplificazioni" annunciato dal ministro Enrico Giovannini, in particolare i decreti attuativi delle norme su salute e sicurezza.

Si attende il Dm sulla sicurezza
Con la soppressione del documento unico di valutazione dei rischi da interferenze per le cosiddette aziende "virtuose" - che fanno registrare meno infortuni e minore incidenza delle malattie professionali - con un decreto ministeriale vanno definite le attività a basso rischio. In edilizia le aziende attendono i modelli semplificati per redigere il piano operativo di sicurezza. Inoltre il ministro Giovannini aveva annunciato l'intenzione di accogliere le proposte sul taglio della burocrazia formulate da consulenti del lavoro e dalle imprese. Anche su questo capitolo occorre aspettare di conoscere chi sarà il nuovo ministro del lavoro per sapere come intenderà muoversi.

In arrivo nuovi criteri per la cassa in deroga
Va ancora completato il capitolo semplificazione dell'apprendistato per rendere questo strumento più appetibile per le imprese. Altro tema "caldo" è il decreto che restringe la platea dei beneficiari della cassa integrazione in deroga: il testo predisposto dal ministero del Lavoro è fortemente criticato dai sindacati perché stabilisce criteri più stringenti, nonostante si prevedano anche per quest'anno forti disagi occupazionali, e malgrado siano ancora 150 le vertenze aperte al ministero dello Sviluppo economico. Peraltro resta da sciogliere anche il nodo delle risorse per la cassa in deroga, dal momento che il governo ha dirottato sul 2013 ben 400 milioni degli 1,7 miliardi destinati al 2014, che potrebbero non essere sufficienti per la copertura dell'intero anno passato.

Aperta la partita sulla governace di Inps ed Inail
C'è poi la partita sulla rioganizzazione degli enti previdenziali, che non si è conclusa con la nomina nel commissario straordinario all'Inps, Vittorio Conti. Va infatti completata la riforma della governance degli enti previdenziali: il ministro Giovannini intendeva presentare una proposta del governo, ma il tema è stato anche oggetto di un avviso comune di Confindustria, Cgil, Cisl e Uil del 26 giugno 2012 (le parti sociali hanno evidenziato alcune critiche sull'impostazione del ministro) e di una proposta di legge depositata da Cesare Damiano (Pd). Va approvato in Parlamento il Ddl sulle incompatibilità dei manager degli enti pubblici per evitare nuovi conflitti di interesse, dopo quanto è accaduto con le dimissioni "forzate" di Antonio Mastrapasqua dalla presidenza dell'Inps. In agenda del nuovo ministro del lavoro c'è anche la decisione sull'esercizio della delega sulla partecipazione dei lavoratori all'azienda: sul tema della democrazia economica anche tra le parti sociali sono emerse posizioni diverse. Anche questo argomento, ereditato dai precedenti esecutivi che fecero decadere la delega, sarà una cartina da tornasole per capire che posizione prenderà il nuovo governo.

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