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Questo articolo è stato pubblicato il 14 febbraio 2014 alle ore 10:36.
MILANO - Il futuro del gruppo Lucchini è affidato a 24 manifestazioni di interesse. Tante sono le proposte giunte sul tavolo del commissario Piero Nardi in questa prima fase del bando di vendita. Il numero può però trarre in inganno. Sfrondando la platea dalle opzioni giudicate non coerenti (tre), e dagli interessi per una «vendita in parti» (cokeria, partecipazioni minori, terreni, attività di servizio, in tutto 14), il numero dei soggetti che concretamente potrebbero garantire un futuro al gruppo siderurgico toscano si restringe però a 6-7 unità.
Diverse le tipologie di perimetro per le quali era possibile manifestare interesse. In primo luogo, il commissario prevede una vendita di «tutti i complessi aziendali di Piombino e Lecco così come sono attualmente». In subordine, si prevedono le ipotesi di «rinconversione in acciaieria elettrica con impianto di produzione ghisa», quindi «riconversione in acciaieria elettrica», poi solo la possibilità di un «centro di laminazione» e infine la «vendita in parti».
Nardi precisa che, come previsto dal bando, «nessuna delle manifestazioni di interesse contiene elementi riconducibili ai piani industriali». Inoltre il livello di informazioni richieste in questa fase della procedura «non è tale da consentire una verifica sulle solidità e referenze dei potenziali proponenti». Il commissario, per rispettare la riservatezza richiesta dalla procedura, non ha comunicato i nomi dei soggetti, limitandosi a generiche indicazioni sulla nazionalità, italiana o straniera. Ragionando sulla base delle informazioni raccolte in questi mesi è però possibile ricostruire un quadro della situazione.
Il commissario afferma di avere ricevuto, innanzitutto, una manifestazione di interesse straniera per Piombino e Lecco «così come sono attualmente». Si dovrebbe trattare del fondo tunisino Smc, l'unico che appare disposto a mantenere il ciclo integrale attivo. Nella nota ufficiale di Lucchini si parla anche di una proposta italiana con possibile partner straniero per «Piombino così com'è attualmente». Si tratta della manifestazione di interesse riconducibile alla «cordata piombinese» (tra i soggetti coinvolti Bertocci e Sol) interessata a investire in un progetto innovativo per la produzione della ghisa, eventualmente in partnership con Siemens, sfruttando la disponibilità di risorse pubbliche e di fondi comunitari.
Esistono poi cinque proposte slegate dall'altoforno. Una, italiana, prevede la «riconversione in acciaieria elettrica». Quattro (tre straniere e una italiana) sono invece per i laminatoi (due di queste ipotizzano anche la possibilità di realizzare un forno elettrico). Una prima è riconducibile alla cordata Duferco-Feralpi-Acciaierie Venete, una seconda potrebbe riguardare, secondo alcune fonti industriali, i cinesi di Baosteel. Una terza è la manifestazione di interesse di Klesch e la quarta, secondo alcune ipotesi, potrebbe essere quella dell'indiana Jindal. Infine, restano altre 14 manifestazioni di interesse: tre per la cokeria, di cui due straniere (si tratta di una società di manutenzione nordamericana e di un trader dell'Europa dell'est) e una italiana. Sette proposte riguardano i terreni o i fabbricati, due le attività di servizio, due le partecipazioni minori (queste ultime 11 sono tutte italiane). Per gli altri due bandi infine (uno per Gis Lucchini e l'altro per Vertek) sono arrivate rispettivamente 11 (6 straniere e 5 italiane) e 5 manifestazioni di interesse (4 italiane e una straniera).
Gli interessati hanno ricevuto nelle ultime ore due documenti da sottoscrivere: l'impegno alla riservatezza e il disciplinare di gara. Successivamente riceveranno un information memorandum e potranno visitare gli impianti, incontrando commissario e management. La data ultima per presentare eventuali offerte non vincolanti (per gli altri due bandi si passerà già alle offerte vincolanti) è fissata per il 10 marzo. A Piombino, intanto, c'è attesa per la decisione sull'acquisto delle navi di minerale necessarie a mantenere in vita l'altoforno. Secondo indiscrezioni, il nodo dovrebbe essere sciolto nelle prossime ore.
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