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Questo articolo è stato pubblicato il 24 febbraio 2014 alle ore 18:01.

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Bologna – Pagamenti delle imprese entro 60 giorni dall'emissione delle fatture, come previsto dalle norme nazionali e comunitarie. La Regione Emilia Romagna sblocca 150 milioni di euro per accelerare i tempi di pagamento delle aziende che forniscono le Asl e avvinarsi sempre di più all'Europa. Una iniezione di liquidità, nelle casse delle aziende sanitarie, che dovrebbe consentire di accorciare sensibilmente i tempi, passando da tre mesi (media del 2013) ai due mesi indicati da Bruxelles. La direttiva comunitaria fissa infatti il paletto dei trenta giorni ma ne concede altri trenta, in proroga, per il settore della sanità. Alla fine di dicembre lo stock del debito delle Asl emiliano romagnole nei confronti delle imprese ammontava a 263 milioni. Con lo sblocco il pregresso scenderà così a 113, con la prospettiva di stabilizzare i tempi sui 60 giorni già entro la fine del 2014. Solo poco più di un anno fa lo stock era arrivato a quota un miliardo.

Esposizione da record abbattuta con una un'anticipazione di liquidità che ha portato nelle casse delle aziende sanitarie 806 milioni in due tranche, una a luglio e una a ottobre, oltre ad una ulteriore erogazione straordinaria per più di 244 milioni lo scorso dicembre. Questo grazie anche al decreto legge con il quale l'anno scorso il Governo ha assicurato liquidità per il pagamento da parte degli enti del Servizio Sanitario Nazionale, con una dotazione, in due anni, di 14 miliardi di euro. "Siamo stati i primi ad utilizzare tutte le opportunità offerte dalle norme statali per il pagamento dei debiti scaduti della pubblica amministrazione – spiega la vice presidente della Regione Simonetta Saliera – per dare una forte boccata di ossigeno, oltre che alle imprese fornitrici, anche alla nostra economia". Per raggiungere il nuovo traguardo dei sessanta giorni è in arrivo anche la Tesoreria unica della sanità regionale, per la quale è previsto a breve il bando di gara. Un'ulteriore spinta dovrebbe arrivare dalla centralizzazione dei pagamenti (in questo caso è prevista la progettazione di una piattaforma web per favorire il coordinamento delle Aziende sanitarie). E non è esclusa la costituzione di una rete di sostegno alle imprese, in collaborazione con gli istituti di credito, per la cessione del credito con la formula del pro-soluto. Interventi con i quali "puntiamo non solo a normalizzare – dice l'assessore regionale alle Politiche per la salute, Carlo Lusenti - i tempi medi di pagamento ma anche a garantirne la stabilità". Per ora dunque, una boccata d'ossigeno alle imprese.

Ma in prospettiva, per la Regione, c'è un nuovo patto con le aziende, oltre alla sfida di collocarsi tra le amministrazioni più virtuose del Paese. Obiettivo apprezzato dagli industriali emiliani. Per Marco Chiadò Piat, presidente della commissione Sanità di Confindustria Emilia-Romagna, "sono questi gli esempi che servono per rafforzare la credibilità del sistema sanitario attraverso qualità ed efficienza e non attraverso la logica dei tagli orizzontali e indistinti". Parere positivo anche da parte di Alberto Armuzzi, presidente regionale di Legacoop Servizi: "Riusciamo ad alleviare – dice Armuzzi - la tensione finanziaria delle imprese".

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