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Questo articolo è stato pubblicato il 04 marzo 2014 alle ore 10:31.

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Maurizio Marchesini, presidente di Confindustria Emilia RomagnaMaurizio Marchesini, presidente di Confindustria Emilia Romagna

In attesa della nascita di una grande Confindustria emiliana, con la fusione delle associazioni di Bologna, Modena e Reggio Emilia (progetto che sarà portato a termine entro quattro anni) lungo la via Emilia arriva l'accordo di rete tra i Confidi industriali. Un'alleanza strategica, come la definisce il presidente di Confindustria Emilia Romagna Maurizio Marchesini, che riguarda 2.900 aziende, con un volume di finanziamenti garantiti pari a 230 milioni.

E' la risposta della galassia confindustriale emiliana al giro di vite impresso dalle banche all'erogazione di credito alle imprese. "L'accordo – dice Marchesini – ha un grande significato e valore nella prospettiva di un più ampio disegno strategico. Va, infatti, nella giusta direzione di avviare processi di collaborazione e sinergie tra i confidi e può rappresentare un passo importante in un percorso di crescente integrazione del sistema dei confidi industriali a livello regionale".
L'iniziativa, "Rete Fidi Emilia Romagna", coinvolge Cofire Reggio Emilia, Confidi Romagna e Ferrara, Unionfidi di Parma. E mette insieme i consorzi di tutte le province della Romagna – Ravenna, Rimini e Forlì-Cesena -, oltre a quelli di Ferrara, di Reggio Emilia e di Parma. Al timone, con un ruolo di vigilanza, i tre attuali presidenti, Giancarlo Armani, Paolo Saini e Antonio Tirelli.

La nuova partnership è il primo passo di una integrazione per potenziare l'attività di sostegno alle imprese nell'accesso al credito, in un quadro di forte contrazione. Questo attraverso la riqualificazione e l'ampliamento dei servizi, con una politica di gestione più uniforme e un maggiore radicamento sul territorio. L'accordo di rete prevede la possibilità di interventi di cogaranzia e controgaranzia in pool, il ricorso alla riassicurazione del Fondo di garanzia per le piccole e medie imprese, nuove convenzioni con il sistema bancario, il rafforzamento dei rapporti con le istituzioni, dalla Regione alle Camere di commercio. Prevista anche la condivisione di best practice.

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