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Questo articolo è stato pubblicato il 05 marzo 2014 alle ore 20:22.
Ha aperto i battenti ieri mattina rispettando le previsioni Ikea Pisa, 21esimo negozio italiano del gruppo svedese dei mobili da assemblare: assalto del pubblico per l'intera giornata, complimenti delle autorità, promesse dell'ad di Ikea Italia, Lars Petersson, di innalzare la quota dell'8% di acquisti realizzati attualmente da fornitori italiani (il Belpaese è al terzo posto, dopo Polonia e Cina, tra i fornitori di Ikea, per un valore di circa un miliardo di euro). Il negozio di Pisa, nella zona dei Navicelli vicino all'aeroporto Galilei, si estende su 33.600 mq, di cui 12mila dedicati all'esposizione e vendita; è dotato di un ristorante self service da 400 posti e di parcheggio da 1200 posti auto e ha richiesto un investimento di 68 milioni. L'attenzione all'ambiente è declinata in un impianto fotovoltaico (690,15 Kwp, il più grande dei negozi italiani di Ikea) che produce il 20% del fabbisogno energetico e nell'illuminazione interna ed esterna a Led. "Questo negozio è un piccolo gioiello di sostenibilità ed è anche l'opportunità di dimostrare che rispetto dell'ambiente e sviluppo economico possono andare di pari passo", ha affermato Petersson.
Ma Ikea Pisa è anche il negozio dei record 'negativi': quello dei tempi procedurali che la multinazionale ha dovuto sopportare prima di ottenere il via libera all'apertura, in tutto nove anni (si veda Il Sole 24 Ore del 28 febbraio); e quello dei curricula ricevuti nella fase di selezione del personale, 28.616 per circa 200 posti di lavoro. Finora gli assunti sono 192 (all'88% sotto i 35 anni), per il 63% part time, ai quali si aggiungono 90 posti di lavoro nell'indotto (trasporto e montaggio, pulizie, sicurezza). "Se ci fossero altri imprenditori svedesi interessati a venire in Toscana a investire – ha detto ieri mattina il presidente regionale Enrico Rossi rivolto all'ambasciatrice svedese, Ruth Jacoby - noi siamo pronti a ripetere la stessa attenzione, lo stesso impegno, la stessa performance sperimentata con Ikea e che ci ha consentito, una volta individuato il sito, di rilasciare le autorizzazioni in sei mesi: un piccolo-grande record per gli standard italiani". Il riferimento è all'accelerazione avuta dal progetto pisano dopo l'intervento del presidente regionale seguito alla 'minaccia' (maggio 2011) della multinazionale di abbandonare la provincia di Pisa: sei anni di attesa dell'autorizzazione da parte del Comune di Vecchiano, prima scelta per l'insediamento, avevano messo a dura prova la capacità di sopportazione dei manager svedesi. Ma la minaccia ha messo il progetto nella corsia di sorpasso, e in due anni e mezzo si è passati dalla scelta della nuova location a Pisa all'inaugurazione del punto vendita.
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