Storia dell'articolo
Chiudi

Questo articolo è stato pubblicato il 06 marzo 2014 alle ore 18:13.

My24
Nella foto l'aeroporto Giacomo Ridolfi di Forlì (Imagoeconomica)Nella foto l'aeroporto Giacomo Ridolfi di Forlì (Imagoeconomica)

Per l'aeroporto Ridolfì di Forlì si riapre uno spiraglio. Con la pubblicazione sulla Gazzetta europea del bando di gara per la concessione della gestione, lo scalo rientra in gioco dopo il fallimento di Seaf, schiacciata da 12 milioni di debiti. Il bando, rivolto a gruppi singoli o uniti in un raggruppamento temporaneo di imprese, prevede una concessione trentennale. Tra i criteri di aggiudicazione, oltre all'offerta economicamente più vantaggiosa, sono previsti un piano di investimenti e di strategie di rilancio dell'attività aeroportuale, con un progetto di struttura organizzativa. I concorrenti dovranno anche essere disposti a farsi carico dalle spese di ammodernamento dell'infrastruttura sostenute dalla Seaf, fino ad un massimo di poco più di 5,7 milioni.

Le offerte potranno essere presentate fino al 6 maggio, data di scadenza del bando emesso dall'Enac. «Adesso – dice il sindaco di Forlì, Roberto Balzani - siamo nelle condizioni di verificare concretamente l'appetibilità dell'aeroporto, del quale avevamo già appurato la capacità di attrarre investitori, con alcune manifestazioni di interesse arrivate da gruppi che operano nella filiera della gestione degli aeroporti». Nessun italiano tra i potenziali nuovi gestori. Nei mesi scorsi, a farsi avanti, sono state infatti solo società estere, dal Nord America all'Est Europa. Tutti approcci guardinghi che non sono andati oltre una richiesta di informazioni. Ma in ogni caso contatti, per il Comune della città romagnola, che costituiscono un segnale: lo scalo potrebbe avere ancora un futuro e prospettive reali di crescita, dopo la debacle di una bancarotta che si è trasformata in un salasso anche per le casse dell'amministrazione comunale.

Il Comune era infatti l'azionista di riferimento della Seaf, con il 49% delle azioni. Insieme alla Regione Emilia Romagna, socio di minoranza con il 25% delle quote, controllava la società un tempo partecipata anche da Sab, a cui fa capo l'aeroporto Marconi di Bologna. E adesso dovrà onorare l'impegno che si era assunto con lettere di patronage per reperire i finanziamenti necessari a sostenere gli investimenti: garanzie per tre milioni di euro, alle quali dovrà far fronte attingendo all'avanzo di amministrazione assicurato dall'utile prodotto dalle holding partecipate. Negli ultimi mesi, prima dello stop alle attività, l'aeroporto era sceso a 300mila passeggeri. Un crollo dovuto anche alla guerra con gli altri scali regionali. E alla perdita delle compagnie low cost, a partire dall'irlandese Ryanair. Il bando prevede anche incentivi premiali in caso di assorbimento del personale di Seaf, 48 addetti oggi in cassa integrazione.

Commenta la notizia

Ultimi di sezione

Shopping24

Dai nostri archivi