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Questo articolo è stato pubblicato il 19 marzo 2014 alle ore 06:42.
TORINO
«A Pomigliano non ci saranno più lavoratori in cassa integrazione a zero ore». Giovanni Sgambati, leader della Uilm della Campania, è soddisfatto per l'accordo raggiunto dai sindacati con Fca-Fiat per l'introduzione dei contratti di solidarietà nello stabilimento campano. Secondo la Fismic saranno circa 2mila i lavoratori coinvolti, su 800 postazioni e per 12 mesi. Dunque un numero maggiore di addetti rispetto ai 1.500 che hanno usufruito della cassa integrazione in deroga negli ultimi anni.
Ma Sgambati aggiunge che il passaggio dalla cassa integrazione alla solidarietà - che sarà utilizzata per la prima volta negli stabilimenti Fiat – garantirà anche vantaggi economici per i lavoratori. Ma sarà prevista anche l'attività formativa, «la precondizione – aggiunge il segretario della Uilm – per guardare al futuro in cui Pomigliano potrà rispondere alle risalite del mercato della Panda». In attesa, si augurano i sindacati, che dalla presentazione del piano industriale del gruppo, il 6 maggio a Detroit, possano arrivare soluzioni alternative.
E a Detroit, guardano anche i lavoratori di Mirafiori dove sono a buon punto i lavori per la produzione della Maserati Levante (prevista per fine 2015). Senza che questo debba comportare l'abbandono della Mito. Roberto di Maulo, segretario generale della Fismic, ne è convinto. «Un trasloco – afferma – della Mito da Mirafiori non avrebbe alcun senso. La produzione verrà temporaneamente sospesa perché non si può lavorare in mezzo ad un cantiere, ma poi riprenderà: nonostante le difficoltà complessive dell'Alfa, la Mito ha un pubblico ed ha richieste».
Intanto, però, a Mirafiori si lavora per predisporre la nascita del "polo Maserati" che comprenderà anche lo stabilimento di Grugliasco, alle porte di Torino. «Le linee della verniciatura – assicura Di Maulo – sono quasi completate e si sta procedendo rapidamente sul fronte della lastratura». Anche gli ordini per i robot sono già partiti, dunque i tempi per arrivare alla produzione del suv Levante sono rispettati. Ma alcuni problemi potrebbero presentarsi nei prossimi mesi, quando si dovrà intervenire sul layout del montaggio. In quella fase Mirafiori diventerà davvero un cantiere ed è probabile, secondo il segretario della Fismic, che si debba fermare la produzione della Mito. «Non serviranno tempi lunghi – precisa Di Maulo – e, secondo logica, i lavori potrebbero essere effettuati nel corso dell'estate». In autunno dovranno partire i corsi di formazione per i lavoratori che saranno destinati alla produzione della Levante. Il polo del lusso richiede infatti livelli di preparazione differenti e considerando che, a regime, l'intero stabilimento sarà impegnato sulla produzione dell'alto di gamma, la formazione diventa un elemento fondamentale.
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