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Questo articolo è stato pubblicato il 20 marzo 2014 alle ore 16:32.
L'ultima modifica è del 20 marzo 2014 alle ore 18:28.

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Nonostante le premesse della vigilia, il mercato della pubblicità in Italia anche a gennaio ha chiuso con il segno meno. I mesi consecutivi di flessione diventano così 36. Tre anni tondi, con il primo mese del 2014 chiuso a -2,8% su base annua.

Il dato, a guardare il trend, è comunque il migliore quantomeno da un anno a questa parte, visto che ha migliorato il -4% di dicembre. Del resto proprio il 2013 è stato un anno a doppia velocità, con un primo semestre chiuso a -17% a fronte del -6,3% degli ultimi sei mesi. Ma c'è poco da sorridere. «Il primo mese dell'anno non si è aperto sotto i migliori auspici, considerando anche i 130 milioni in meno rispetto alla raccolta di dicembre. Ma i segnali positivi non mancano, dal momento che storicamente gennaio non è indicativo della tendenza: continua, infatti, il trend di riduzione dello scarto e il conseguente avvicinamento a quota zero, cominciato a ottobre 2013», spiega Alberto Dal Sasso, Advertising information services business director di Nielsen.

Il -2,8% di gennaio ferma dunque gli investimenti pubblicitari del primo mese dell'anno a 440 milioni di euro: 12,6 milioni in meno rispetto a gennaio 2013 . Fra i mezzi cresce la Tv (+1,6%) che con i suoi 275,4 milioni arriva a pesare il 62% del totale confermandosi sempre di più la regina del mercato pubblicitario. Questo, però, tenendo presente che i dati Nielsen mancano di quasi tutta l'attività di Google e Facebook, con un "buco" informativo stimato da Nielsen poco sotto i 700 milioni di euro: in pratica, considerando tutto il 2013, si passa da una pubblicità su internet quantificata in 501 milioni a una cifra che sarebbe superiore agli 1,2 miliardi (1,5 secondo altre rilevazioni).

A ogni modo, rimanendo al perimetro Nielsen e sempre concentrandosi sul trend dei vari mezzi, la radio a gennaio ha raccolto un importante +5% (salendo a 23,4 milioni di euro) ma nei mesi scorsi ha sempre mostrato performance altalenanti, dal +15% di novembre al -6% di dicembre. Ancora in doppia cifra negativa il mezzo stampa, con i quotidiani che si fermano a -15,1% per cento. Internet, con tutte le precisazioni già fatte sul perimetro, cala del -4,1%, ma si confronta con un mese che nel 2013 aveva fatto registrare la miglior performance di crescita dell'anno (+10%).

Per quanto riguarda invece i settori merceologici, a gennaio 2014 i primi due comparti del mercato, automotive (che pesa il 15,3% della torta) e alimentari (14,8%) sono scesi rispettivamente del -8,1 e -8,3%. All'interno dei top five, crescono invece le tlc (che valgono il 9,1% del mercato e hanno incrementato gli investimenti del 13%) e la farmaceutica (9,9% di incidenza sul mercato, con dato di egnnaio salito del 3,9%).

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