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Questo articolo è stato pubblicato il 21 marzo 2014 alle ore 06:42.

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PECHINO. Dal nostro corrispondente
Falso made in? No, grazie. Anche i cinesi iniziano ad averne fin sopra i capelli di prodotti la cui provenienza è spacciata in Cina come straniera al 100% mentre così non è. Le proteste si sono accentuate quando una marca di latte venduta come tedesca, in realtà, si è scoperto essere cinese. In generale, è in aumento la sensibilità rispetto ai giochini praticati da molte aziende cinesi. Esistono infatti tecniche collaudate per creare da zero una marca straniera da vendere ai propri connazionali, prassi operative spesso collegate all'importazione. Un esempio è quello di realizzare un prodotto in Cina, esportarlo nel Paese dal quale si vuole importare e una volta incassato il documento di origine la merce torna in Cina.
Altra scena. Si registra una società all'estero, poi attraverso questa società si cerca una fabbrica per produrre materialmente in Cina, per metà della produzione, le rifiniture si possono completare all'estero l'importante è poter attaccare un'etichetta straniera. Ancora. Si possono comprare oggetti in Cina, poi si inviano a Shanghai, nella Waigaoqiao Free Trade Zone, dopo un po` di giorni si importano gli stessi prodotti dalla stessa Shanghai Waigaoqiao Free Trade Zone. Infine, un altro mezzo è creare grazie alla promozione e alla pubblicità l'idea che quel prodotto è di origine straniera.
Ecco perché proliferano i falsi di marca straniera, specie se di qualità. Le dogane stanno cercando di introdurre norme che possano evitare il commercio di imballaggi di marche straniere con le quali confezionare prodotti cinesi. I marchi importati si costruiscono a tavolino, utilizzando il valore aggiunto della tradizione straniera.
Un caso eclatante è quello del materasso Mousse, del quale si magnificano i pezzi tutti importati, dal lattice, alle molle. La provenienza, francese. Enormi investimenti pubblicitari, il marchio che era ed è completamente cinese è però riuscito a far comprare in Cina un articolo estraneo alla mentalità dei cinesi.
Rimanendo ai materassi c'è stata poi la proliferazione di altri marchi presunti francesi, italiani, tedeschi. Ormai la strada del materasso era aperta. Il materasso Mousse infatti ha vinto nel 2013 il titolo Cina Top Ten Brands come letto "top quality", il più grande e morbido letto di tutta la Cina. Il sito ufficiale è de Rucci, dal nome dell'omonimo designer francese. Ma cosa c'è di francese?
Con Internet il quadro sta cambiando in peggio, la possibilità di spacciare per prodotti stranieri quelli locali è più alta. Unico limite la legge a tutela dei diritti del consumatore appena entrata in vigore con la sua clausola di recesso. Sette giorni, anche in Cina, per rispedire al mittente un prodotto che si ha il sospetto sia stato realizzato in un posto o con modalità diverse da quelle dichiarate.
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