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Questo articolo è stato pubblicato il 25 marzo 2014 alle ore 15:46.

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In questi tempi di rinnovata tensione tra Russia ed Europa, l'importanza delle infrastrutture per l'approvigionamento del gas è tornato prepotentemente di attualità. Fa perciò ancor più notizia la commessa da 500 milioni di euro vinta da un'azienda italiana, la parmense Sicim, per la realizzazione di oltre mille chilometri di gasdotti in Messico.

Dopo aver realizzato un tratto da 230 km dell'Oleodotto Bicentenario di Colombia (per un valore di 600 milioni di dollari), l'azienda specializzata nella progettazione e costruzione di pipelines e grandi impianti nel settore Oil&Gas ha ottenuto l'appalto per dare vita a un impianto di 233 chilometri a Tamazunchale e per uno di 831 chilometri a Sonora. Il primo trasporterà fino a 630 milioni di metri cubi al giorno di gas naturale e alimenterà le centrali elettriche della zona, portando la luce a quasi 5 milioni di persone. Il gasdotto di Sonora avrà invece una portata di circa 1.600 milioni di metri cubi di gas al giorno.

L'azienda, che ha chiuso il 2013 con un fatturato di 450 milioni, ha 200 dipendenti in Italia e 4mila nel mondo: è stata tra le prime realtà italiane a installare impianti Oil&Gas in Sud America e la sua presenza nel continente è ormai consolidata. Oltre a Colombia e Messico, Sicim sta portando a termine anche la costruzione di un impianto in Perù (valore 30 milioni di dollari).

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