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Questo articolo è stato pubblicato il 25 marzo 2014 alle ore 16:21.
L'ultima modifica è del 25 marzo 2014 alle ore 16:29.

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Un'esposizione della durata di due anni, in cui le aziende dei settori alimentare, enologico, moda, arredo e design potranno avviare, in Cina, non solo iniziative di marketing e promozione di lungo periodo ma anche vendita diretta di prodotti. Si tratta di un format del tutto innovativo rispetto a quelli finora avviati sul territorio cinese. L'operazione, portata avanti da Fiera di Genova e dalla società italocinese Europe China business development, si concretizzerà, per la parte business to business, già da giugno e per quella business to consumer dalla fine dell'anno, con l'inaugurazione ufficiale di European City Shanghai, il primo centro dedicato alla promozione e alla vendita di prodotti di qualità del vecchio continente, made in Italy in prima fila.

Un percorso che darà la possibilità, alle piccole e medie aziende, di sbarcare in Cina a tariffe low cost e, ai consumatori cinesi, di acquistare prodotti di alta qualità a un prezzo equo. Le aziende che aderiscono all'iniziativa, infatti, potranno anche vendere direttamente sul mercato cinese, senza intermediari locali.
European City è un complesso di 210mila metri quadrati realizzato nel distretto di Songjiang (a 25 chilometri dal centro di Shanghai), con sei padiglioni espositivi su 18mila metri quadrati, 40mila metri quadrati di negozi e 152mila metri quadrati in cui trovano spazio uffici, edilizia residenziale e un albergo a quattro stelle.

Il progetto, presentato ieri a Milano, nasce da un'iniziativa dell'imprenditore cinese Xu Rong, ed è supportato dal Ccpit (China council for the promotion of international trade), l'organismo governativo cinese per il commercio estero, per il quale ieri era presente il chief representative Italia, Zhang Gang. La parte commerciale dell'operazione è portata avanti da Fiera di Genova, che ha il compito di operare come segreteria commerciale di European City, individuando e selezionando le aziende italiane ed europee più idonee, con un occhio alla garanzia di alta qualità dei prodotti da esporre.
«Per Fiera di Genova – ha sottolineato Sara Armella - si tratta della prima rappresentanza estera e l'operazione – dopo il protocollo d'intesa siglato con Ccpit – costituisce il secondo step di una più ampia strategia di internazionalizzazione, che ha come obiettivo quello di cercare e cogliere nuove opportunità di business anche al di fuori dei confini nazionali».

A giocare a favore del progetto European City sono stati l'avvio della nuova free trade zone di Shanghai e un tasso di crescita del Pil che ha toccato il 7,7% negli ultimi sei mesi. «Le tradizionali manifestazioni per le aziende – spiega Ivano Tocchi, general manager di Europe China business development - prevedono pochi giorni di visibilità; a European City, invece, le Pmi avranno la possibilità di usufruire di spazi e showroom semi-permanenti, per una durata minima di due anni, con costi di investimento ragionevoli (il costo base annuo a metro quadrato è di 600 euro, ndr), rischi contenuti e un'opportunità concreta di farsi conoscere dai consumatori asiatici. Per ottenere queste agevolazioni le aziende potranno utilizzare la formula della cooperative joint venture (cjv), attraverso la quale reti o associazioni di imprese formano una joint con European City, ottenendo così la possibilità di vendere direttamente i propri prodotti in Cina, senza passare attraverso intermediari locali».

Ad aumentare l'appeal del format, prosegue Tocchi, «due elementi fondamentali: European City dispone di una sua agenzia di import-export con sede e area-storage a Waigaoqiao, la free-trade zone di Shanghai, dove sarà possibile sdoganare solo la quantità di merce necessaria nell'immediato, senza oneri di giacenza per gli articoli lasciati in magazzino. Grazie, poi, alla sinergia instaurata con Ccic (China certification and inspection group) ogni prodotto spedito a European City potrà avere origine certificata, codice anticontraffazione e, di conseguenza, procedure doganali più rapide»..
La prima adesione ufficiale al progetto è di Coldiretti, attraverso la Fondazione Campagna Amica, che sarà a European City Shanghai già dal mese di maggio con un demo-store i-Coop di 700 metri quadrati, dedicato al cibo italiano, che garantirà ai rivenditori e ai consumatori cinesi la provenienza e l'autenticità del prodotto.

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