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Questo articolo è stato pubblicato il 26 marzo 2014 alle ore 09:10.

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L'azienda cresce sostenendo i propri fornitori e favorendo per loro l'accesso al credito. Nell'aprile 2013 Came, gruppo veneto leader nel settore dell'automazione, aveva avviato un programma pilota selezionando un panel di fornitori e, come partner strategico, GE Capital Finance Srl, la piattaforma factoring del Gruppo Bancario GE Capital Interbanca del gruppo General Electric.

Un anno dopo, alla luce dei buoni risultati ottenuti, quel progetto viene esteso agli altri fornitori del Gruppo che ha sede a Dosson di Casier, nel Trevigiano. L'obiettivo è garantire una fonte di approvvigionamento ai fornitori con accesso a linee di credito dedicate, flessibili, e a condizioni economiche competitive. La formula scelta, è quella del "reverse factoring", e consente di rafforzare il legame tra azienda e fornitori strategici, di ottimizzare i flussi di cassa e la programmazione delle esigenze di tesoreria e di snellire i processi amministrativi.
«La scelta di offrire a chi lavora con noi sostegno in un periodo di difficile congiuntura economica come quello che sta attraversando il mercato – spiega Paolo Menuzzo, Presidente di Came Group – fa parte del nostro Dna e ha da sempre caratterizzato il nostro modo di fare impresa. Mettere a disposizione la nostra capacità di credito nei confronti dei fornitori è anche una garanzia della qualità del servizio che un gruppo come il nostro, fortemente radicato nel tessuto industriale locale, è in grado di offrire ai propri clienti».

Came, di proprietà della famiglia Menuzzo, ha radici ben piantate a Treviso, dove conta 1.080 collaboratori. L'azienda ha fatturato 215 milioni nel 2013, ed è stata scelta come partner tecnologico da Expo 2015 per le soluzioni innovative nel controllo degli accessi.
«Il reverse factoring è uno strumento di finanziamento che presenta innumerevoli vantaggi: oltre a condizioni economiche flessibili e particolarmente favorevoli è il carattere collaborativo tra Factor e Cliente che offre a entrambi ricadute positive potenzialmente enormi e in larga parte ancora da esplorare», commenta Luca Burrafato, managing director di GE Capital Finance.

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