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Questo articolo è stato pubblicato il 26 marzo 2014 alle ore 06:37.

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MILANO
Le pressioni sulla cordata di imprese guidata dalla Mantovani, l'assenza di imparzialità e trasparenza della Regione Lombardia, i comportamenti «non irreprensibili e lineare» dei vertici di Expo. L'inchiesta su Infrastrutture lombarde si colora di nuovi elementi, anche se non tutti della stessa importanza.
Prima di tutto il fatto più rilevante per la procura di Milano: il raggruppamento della Mantovani si aggiudicò la gara più importante del sito espositivo per 165 milioni, nonostante da Infrastrutture lombarde e dalla Regione Lombardia arrivassero pressioni per far vincere la cordata di Impregilo. Lo riferisce anche la nota informativa della Guardia di finanza, secondo cui «nei commenti telefonici intercettati si parla dell'intenzione iniziale di Rognoni (dg di Infrastrutture lombarde, finito in custodia cautelare in carcere con l'accusa di associazione a delinquere, turbativa d'asta e truffa, ndr) di indirizzare l'aggiudicazione verso la Impregilo Spa. Ed è palese che l'aggiudicazione alla Mantovani non fosse allo stesso gradita». Inoltre viene specificato che l'azione dell'ex dg di Infrastrutture «diveniva particolarmente pressante e incisiva in seguito alle sollecitazioni su di lui operate da Alli (sottosegretario delegato all'Expo della Regione Lombardia) affinché gli allarmismi manifestati dal Commissario generale dell'Expo Roberto Formigoni fossero supportati da concrete iniziative».
Per gli inquirenti questo è uno degli elementi fondamentali dell'inchiesta, che proverebbe la colpevolezza di Rognoni nella gestione degli affari di Infrastrutture lombarde, la grande controllata della Regione Lombardia che gestisce appalti di opere stradali e ospedaliere. Fu per questo, spiegano gli inquirenti, che dopo l'aggiudicazione dell'appalto alla Mantovani la Regione Lombardia criticò fortemente la scelta di Expo di far vincere la cordata con un ribasso così alto (superiore al 40%).
Accanto a questo aspetto, ci sono anche le considerazioni della Gdf sui vertici di Expo, non ritenuti tuttavia rilevanti dalla procura milanese (le indagini sono svolte dai pm Antonio D'Alessio e Paola Pirotta col coordinamento del procuratore Alfredo Robledo). L'informativa parla del fatto che la Mantovani vinse con una gara al massimo ribasso, senza approfondimenti sulla congruità del prezzo, e poi subì richieste antieconomiche e molto rigide da parte della stazione appaltante di Expo, i cui vertici erano interessati a non gettare ombre sul loro operato. In questo consisterebbe il comportamento «non irreprensibile e non lineare» del commissario di Expo Giuseppe Sala e del manager di Expo Angelo Paris e del Responsabile dei lavori Carlo Chiesa.
In particolare si spiega che «la stazione appaltante avrebbe potuto svolgere l'invocata verifica sulla congruità del prezzo offerto per accertare la fattibilità del'intervento nel rispetto delle condizioni economiche proposte». Ma tuttavia, dicono le Fiamme gialle, «la stazione appaltante di Expo e Infrastrutture lombarde (alla guida della direzione dei lavori di Expo, ndr) hanno scelto di non svolgere tale verifica ma aggiudicare comunque nel più breve tempo possibile l'opera strategicamente più importante per la realizzazione dell'Expo, in ciò condizionati dall'incomprimibile ritardo». La stazione appaltante, spiega inoltre la Gdf, impose al raggruppamento «condizioni fortemente peggiorative e antieconomiche» che hanno contribuito a «danneggiarla indebitamente». Questa scelta servì probabilmente più «che a tutelare la società Expo 2015, il loro personale ruolo».
Intanto, ieri, il presidente della Lombardia Roberto Maroni ha annunciato una commissione interna sulla vicenda giudiziaria che ha travolto Infrastrutture, mentre la società Arexpo, proprietaria delle aree del sito espositivo di Expo, sceglierà presto un nuovo dg, dopo le dimissioni di Cecilia Felicetti, indagata nella stessa inchiesta.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
I numeri di Expo 2015
21 milioni
La stima sui visitatori
I visitatori attesi all'Expo (circa il 30%stranieri)
500mila
Ricettività disponibile
Numero dei posti letto nell'arco di 90 minuti di percorrenza da Milano

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