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Questo articolo è stato pubblicato il 29 marzo 2014 alle ore 17:13.

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«Io dico che se non ci mettiamo a fare un conto serio dei costi e a considerare questo lavoro per quel che merita, finiremo sempre per avere un Virzì a raccontare questa nostra realtà». Umberto Costamagna, presidente di Assocontact (l'associazione nazionale dei contact center in outsourcing) aveva provato a chiarire la cosa per le vie brevi, con una lettera inviata al sindaco di Milano, Giuliano Pisapia. Forse l'unica cosa che ha ottenuto è stato peró lo slittamento della data di un paio di settimane rispetto al termine stabilito, fino al 31 marzo. Dopodiché però non c'è stato alcun cambiamento e la scadenza temporale non è mutata.

Per questo motivo, come ennesimo tentativo Costamagna alza il tono dello scontro con il Comune di Milano invitando le aziende di contact center a non partecipare alla gara per il rinnovo del servizio di infoline 020202. "La base d'asta, cui poi andranno aggiunti i ribassi - precisa Costamagna - non comprende neanche il costo del personale".
Per l'aggiudicazione del servizio il Comune di Milano ha previsto una base d'asta di 5,6 milioni. Assocontact dal canto suo ha calcolato che è necessario utilizzare 100 "fte" (full time equivalenti). «In pratica il Comune ha previsto una remunerazione di 45 centesimi per minuto lavorato. Facendo i nostri conti, si arriva a un costo orario di 18 euro per unità di personale. Ma come si fa ad accettare una simile base di partenza se questi a noi ci costano 17,79 euro? Peraltro - aggiunge Costamagna - parliamo di un terzo livello senza anzianità mentre il bando chiede almeno un anno di esperienza, conoscenza delle lingue e per il 10% nuovi assunti che complessivamente sappiano parlare il cinese e l'arabo».
Il prezzo del servizio messo a gara, ha spiegato ancora il presidente Assocontact, è dunque "insostenibile. A questo punto chi parteciperà dovrà spiegare come riuscirà a partecipare". La preoccupazione "è per il futuro delle nostre aziende" conclude il numero uno di quest'associazione di aziende che danno lavoro "a 80mila dipendenti con un fatturato attorno agli 1,3 miliardi" recita una nota di Assocontact.

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