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Questo articolo è stato pubblicato il 31 marzo 2014 alle ore 17:08.
L'ultima modifica è del 31 marzo 2014 alle ore 17:11.

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Egidio BrugolaEgidio Brugola

«A great fiscal policy, the best manufacture in the United States». Rick Snyder, Governatore del Michigan, vuole essere più che convincente. Davanti a sé, a Lissone, c'è Giannantonio Brugola, imprenditore monzese dell'automotive, in procinto di aprire un sito produttivo proprio in Michigan.

Il tour del Governatore Usa, che prima di partire per la Germania incontrerà anche altre aziende italiane tra cui Fiat e Brembo, punta a sensibilizzare le nostre imprese sui vantaggi di un investimento diretto nel suo Stato.

Manodopera specializzata, una grande tradizione nell'auto, una fiscalità locale annullata per le imprese in relazione ai manufatti prodotti in Michigan e poi esportati (vai al video correlato) sono i punti di forza della "proposta" di Snyder alle imprese.

Brugola, 120 milioni di ricavi, leader mondiale nelle viti per testata motore, punta ad aprire un sito produttivo in Michigan nel 2015. «Una quarantina di persone – spiega il presidente Giannantonio Brugola – con un'azione che serve soprattutto a non perdere quote di mercato, oggi la competizione è globale».

Il punto fondamentale, come spiega il figlio di Giannantonio Brugola, Egidio, ad dell'azienda (vai al video) è la scelta di Ford di spostare negli Usa parte della produzione europea. L'obiettivo è quello di mantenere un presidio diretto sul cliente, evitando anche i pericolosi contraccolpi di una continua rivalutazione dell'euro.

Brugola, in crescita dell'8% con un target di 130 milioni di ricavi nel 2014, nuovo massimo storico, punta ad aprire in Michigan entro il 2015, sfruttando le facilitazioni offerte dallo Stato Usa. «Ci hanno cercato loro – spiega sorridendo Giannantonio Brugola – e questo significa poter disporre di qualche margine in più per la trattativa». L'eventuale apertura americana, che andrà valutata alla luce dell'andamento del mercato nel 2014, non pregiudicherà gli investimenti in Italia e non porterà ad alcun ridimensionamento del sito produttivo di Lissone, alle porte di Milano, che oggi occupa circa 300 addetti ed esporta il 100% della propria produzione.

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