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Questo articolo è stato pubblicato il 04 aprile 2014 alle ore 18:42.

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(Corbis)(Corbis)

La crisi della 'filiera' dell'editoria travolge anche le edicole, strette tra il calo di vendite dei giornali di carta e l'aumento dei costi di gestione: negli ultimi dieci anni, in Italia, hanno chiuso diecimila edicole, con la perdita di oltre ventimila posti di lavoro. Per le 30mila edicole rimaste sul territorio la sfida oggi è quella della modernizzazione, al centro dell'11esimo congresso nazionale di Snag (il sindacato autonomo giornalai aderente a Confcommercio) che si svolge oggi, venerdì 4 aprile, a Firenze.

"Siamo pronti a cambiare prima che altre serrande restino abbassate - ha sottolineato il presidente di Snag, Armando Abbiati – ma anche gli editori e i distributori di giornali devono cambiare, pensando a spalmare il valore aggiunto lungo tutta la filiera". "Non vogliamo sopravvivere ma crescere – ha aggiunto Abbiati - per dare un futuro alla nostra rete fisica di punti vendita, che copre tutto il Paese ed è un grande patrimonio di relazioni e di presidio del territorio".
Sulle ricette per rivitalizzare le edicole e aumentare le vendite, però, i suoni tra gli anelli della filiera non sembrano ancora accordati. Gli editori spingono per l'informatizzazione, che permetterebbe di conoscere in tempo reale quanti giornali sono stati venduti: "Per rendere più efficiente la distribuzione è indispensabile informatizzare le edicole – ha spiegato Fabrizio Carotti, direttore generale di Fieg (Federazione editori giornali) – in questo modo avremo più fidelizzazione dei clienti e più chance per fare campagne pubblicitarie mirate, con l'obiettivo condiviso da tutti di aumentare le vendite". "Il Governo ha stanziato 10 milioni di euro di credito d'imposta per le edicole che si informatizzano – ha aggiunto Corrado Corradi, direttore generale del gruppo editoriale L'Espresso - il fallimento dei progetti di informatizzazione del passato non deve scoraggiare, perché quelli non consentivano di avere la condivisione dei dati in tempo reale". Alla ricerca di sinergie per non far chiudere le edicole e non perdere ulteriori copie vendute guarda anche Upa (Utenti pubblicità associati), che col direttore generale Giovanna Maggioni sottolinea "i ritardi strutturali" del settore nel dare le informazioni di vendita.
Ma gli edicolanti restano tiepidi sull'informatizzazione, e guardano piuttosto alla diversificazione dei prodotti da offrire in vendita. "Creiamo un tavolo di filiera per confrontarsi sui modi per rivitalizzare il settore", propone Snag. A dare una prospettiva di speranza è il presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli: "Le edicole non rappresentano solo il passato, ma potrebbero svilupparsi proprio grazie a quelle nuove tecnologie che oggi sembrano metterle in crisi con la diffusione del web. Per l'Expo di Milano stiamo mettendo a punto un progetto che trasforma le edicole, adeguatamente attrezzate, in punti di riferimento sul territorio".

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