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Questo articolo è stato pubblicato il 04 aprile 2014 alle ore 06:37.

ROMA.
In piena campagna per le nomine pubbliche, Finmeccanica mette in vetrina le sue tecnologie offrendole al ministero dei Beni culturali per la tutela di Pompei.
L'iniziativa mostra l'utilizzo di tecnologie militari e per la sicurezza in campo civile per la protezione di beni culturali. C'è da chiedersi tuttavia se sia solo una coincidenza che la firma della convenzione tra il ministero e Finmeccanica cada in un momento delicato sia per la vita della società sia per il ministero guidato da Dario Franceschini.
Il Grande progetto Pompei del ministero è già in affanno prima di entrare nel vivo. Lo dimostra l'annuncio di Franceschini, proprio ieri, di voler sostituire il vicedirettore del progetto Pompei, Fabrizio Magani. Quanto a Finmeccanica, vive una fase di paralisi di molti dossier industriali in attesa che il governo Renzi, lo farà entro il 13 aprile, decida i nuovi vertici: secondo indiscrezioni il presidente di Finmeccanica Gianni De Gennaro andrebbe verso la conferma, più incerto è il futuro dell'amministratore delegato, Alessandro Pansa, insidiato da candidati esterni e interni.
L'accordo firmato ieri prevede che una costellazione di satelliti e migliaia di sensori a terra sorveglieranno Pompei e forniranno le informazioni utili per frenarne il degrado. Spetterà poi alle strutture del ministero e agli uomini decidere gli interventi necessari e questo è tutto un altro problema, visti i precedenti.
Il gruppo aerospaziale fornirà, con una donazione, tecnologie che ha già sviluppato, attraverso le controllate Selex Es e Telespazio, tra le aziende di punta del gruppo. L'intervento sarà operativo «a partire da settembre fino alla fine dell'anno», con l'installazione dei sensori elettronici a cura di Selex Es, ha spiegato l'ad della società, Fabrizio Giulianini. Parte subito «l'attività di analisi storica per individuare i movimenti lenti» nel sito a cura di Telespazio, la società di servizi satellitari, «in modo da fare una mappatura iniziale e poi si entrerà nella fase pienamente operativa da settembre insieme a Selex», ha detto Luigi Pasquali, ad di Telespazio. Il controllo su Pompei durerà tre anni.
Il costo dell'operazione è stato indicato in oltre 1,7 milioni di euro, a carico del gruppo Finmeccanica. «L'iniziativa non è una sponsorizzazione, che avrebbe caratteristiche giuridiche diverse, ma un atto di liberalità di Finmeccanica», ha puntualizzato il ministro Franceschini. «Spero che questa soluzione venga allargata anche ad altri siti culturali e – ha aggiunto Franceschini – colgo l'occasione per invitare altri gruppi a farsi avanti, senza ricorrere all'alibi dei ritardi burocratici, perché con questa soluzione non ci sono».
Questa campagna – ha osservato il presidente di Finmeccanica, De Gennaro – «ha un significato particolare per un'azienda socialmente responsabile come Finmeccanica». «È la nostra tecnologia al servizio del paese e del suo principale patrimonio», ha concluso Pansa.
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