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Questo articolo è stato pubblicato il 07 aprile 2014 alle ore 17:52.

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Zubin Mehta alla presentazione MaggioMusicale (Ansa)Zubin Mehta alla presentazione MaggioMusicale (Ansa)

"La Fondazione del Maggio musicale fiorentino ha presentato il piano di risanamento un mese e mezzo fa ed è ancora in attesa dell'approvazione. Il tempo è un fattore importante: non possiamo aspettare ulteriormente i ‘comodi' del commissario straordinario della lirica". E' un ultimatum in piena regola quello che Francesco Bianchi, commissario straordinario del Maggio musicale, lancia in Palazzo Vecchio in occasione della presentazione del 77esimo festival lirico fiorentino, uno dei più antichi e prestigiosi d'Europa, a rischio-liquidazione per effetto dei conti in rosso (12,2 milioni di perdite 2012, 3 milioni nel 2013) che derivano (anche) dai debiti accumulati negli anni (30 milioni di euro) e dall'incapacità di farvi fronte con i flussi di cassa.

"Non possiamo più aspettare, il 30 maggio è il limite ultimo perché il nostro piano conservi validità", ripete Bianchi, seduto a fianco del vicesindaco-reggente Dario Nardella e del maestro Zubin Mehta, direttore dell'orchestra del Maggio, riferendosi al piano di risanamento 2014-2016 richiesto dalla legge Valore Cultura approvata dal precedente Governo per rimettere in sesto gran parte delle fondazioni liriche per mezzo di risorse straordinarie, e presentato per prima dalla Fondazione fiorentina. Il timore di Bianchi è di non poter mettere "una pietra tombale" sul passato, e dunque di non poter ripartire sulle nuove basi fissate con la firma dell'accordo integrativo aziendale che chiede sacrifici ai lavoratori (quattro milioni l'anno di risparmi sul costo del lavoro, esternalizzazione del corpo di ballo). Se non entrano in funzione le nuove regole – lascia intendere Bianchi – sarà difficile raggiungere nel 2014 il pareggio di bilancio richiesto per portare avanti il risanamento. La definizione del salvataggio è tanto più strategica visto l'avvicinarsi della fine del mandato del commissario fiorentino, e alla vigilia della nomina – da parte del comitato di indirizzo composto da cinque membri – del nuovo sovrintendente della Fondazione del Maggio.

Una Fondazione che, in ogni caso, oggi guarda al futuro con un "pizzico di serenità in più", ha sottolineato il vicesindaco Nardella, anche perché il 10 maggio s'inaugura la sua nuova "casa", l'Opera di Firenze, la più grande costruzione pubblica prevista per i 150 anni dell'Unità d'Italia (festeggiati nel 2011!), costata più di 200 milioni di euro e dotata di una torre scenica all'avanguardia. "Il nuovo teatro ha un'acustica meravigliosa e con esso inizia una nuova era – ha detto Mehta, che aprirà il festival del Maggio il 30 aprile col Tristano di Wagner – Ora mi auguro che il premier Renzi vari al più presto la defiscalizzazione per la cultura e per l'educazione, perché è fondamentale per crescere".

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