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Questo articolo è stato pubblicato il 08 aprile 2014 alle ore 11:34.
L'ultima modifica è del 08 aprile 2014 alle ore 11:54.

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Il cibo che mangiamo è di qualità? E quanto sono inquinate le acque che ci circondano? La risposta arriva da una gamma di di sensori e dispositivi specificatamente sviluppati per, ad esempio, la rilevazione di agenti patogeni in ambito agroalimentare, di marker tumorali, di inquinanti delle acque. Ad ideare il prototipo i ricercatori del Politecnico di Torino che domani presenterà questo ed altri lavori, frutto dalla collaborazione con le aziende, al Centro Congressi dell'Unione Industriale. La cornice è il 1° Technology Day del progetto TARGET (Tecnologia e Ricerca Generano Trasferimento) un progetto da un milione di euro, gestito appunto dal Politecnico di Torino, dall'Unione Industriale attraverso il MESAP e dall'I3P, Incubatore del Politecnico, con lo scopo di trasferire alle imprese le tecnologie sviluppate nell'ambito del laboratorio di meccatronica (LIM) e di micro e nanosistemi (CHILAB) del Politecnico di Torino.

Il Technology Day è il punto di arrivo di un percorso durato un anno e mezzo che ha coinvolto decine di tecnici e di imprese, alle quali sono state proposte 17 tecnologie diverse e molto trasversali nei campi dell'automazione e della sensoristica.
Non solo, ma il lavoro comune fra ricercatori e imprese ha portato alla realizzazione di prototipi che saranno esposti in una mostra nei locali del Centro Congressi.

Tra le novità verranno esposti un centro di microlavorazione laser, dispositivi per il recupero energetico, sistemi wireless per il controllo industriale di macchine e impianti.
Fra le innovazioni più interessanti ne segnaliamo una che ha un risvolto sociale importante. Si tratta di un ausilio per disabili posizionabile in modo molto semplice su qualunque volante, in sostituzione del pedale dell'acceleratore.

«Il progetto TARGET - spiega il Presidente dei Giovani Imprenditori, Cristina Tumiatti - è il primo esempio in Italia nel quale si è cercato di creare un effettivo trasferimento tecnologico fra laboratori di ricerca e imprese. Ciò ha richiesto un grosso impegno, ma i risultati sono concreti e visibili. Non solo abbiamo fatto lavorare assieme due mondi in molti casi ancora distanti, ma si sono poste le basi per la realizzazione di progetti di ricerca congiunti o la realizzazione di laboratori condivisi».

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