Dall'Asia alla Svezia, a Milano il design di tutto il mondo: ecco le novità dei diversi Paesi

Se è vero che oggi siamo costantemente connessi, e comunichiamo con chiunque a qualunque distanza, l'incontro dal vivo conserva un potenziale che manca altrove. Ecco allora il gioco di parole: occorre confrontarsi non solo in real time (letteralmente, "in tempo reale"), ma in real life. Insomma, metterci la faccia. Hanno scelto di farlo i designer e gli imprenditori svedesi, presenti durante il Salone all'esibizione ospitata in Brera. Gli spazi di Swedish Design Goes Milan sono quelli de La Posteria, gli ex uffici doganali dell'antico palazzo Art Nouveau. Sono circa una quarantina i marchi ospitati, in quella che vuole essere un'occasione per mettere in campo idee e opportunità di lavoro.
Il Fuorisalone arriva in un momento positivo per l'industria del mobile svedese, uno dei pochi Paesi europei che ha visto aumentare la produzione locale durante gli ultimi dieci anni. Si tratta di aziende medio-piccole: 2.223 imprese di cui solo 836 hanno più di un dipendente, per un totale di addetti nel settore che ammonta a 13.268 unità. Secondo i dati statistici dell'agenzia governativa svedese, il settore arredo si è ripreso rapidamente dalla crisi del 2009, con una produzione in crescita che nel 2013 ha toccato i ventitré miliardi di corone (circa 2,5 miliardi di euro). Uno studio Csil, condotto su settanta Paesi, colloca la Svezia al diciannovesimo posto per valore della produzione. Nello stesso report, tuttavia, Stoccolma si qualifica nona alla voce export: nel 2013 le esportazioni hanno fruttato 14,6 miliardi di corone (circa 1,6 miliardi di euro).
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