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Questo articolo è stato pubblicato il 10 aprile 2014 alle ore 18:57.
L'ultima modifica è del 10 aprile 2014 alle ore 19:06.

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Il Tar del Lazio ha accolto il ricorso presentato contro l'autorizzazione concessa alla compagnia Emirates di collegare direttamente Milano Malpensa con New York. Ne dà notizia Assaereo. «Tali autorizzazioni, tecnicamente di "libertà dell'aria" - spiega Assaereo -, sono infatti riservate da trattati internazionali ai vettori nazionali, comunitari e dei Paesi di destinazione. In nessuno Stato è neanche ipotizzabile la concessione a compagnie extracomunitarie».
Il Tar, spiega ancora Assaereo, «ha pertanto riconosciuto valide e fondate le critiche e la ferma opposizione che da subito Assaereo e le compagnie aeree italiane hanno mostrato contro un provvedimento grave e discriminante per le nostre imprese».
Le autorizzazioni di "libertà dell'aria" sono relative alla libertà di imbarcare passeggeri e merci in stati intermedi. Assaereo osserva che «in nessuno Stato è neanche ipotizzabile la loro concessione a compagnie extracomunitarie», mentre «In Italia ciò è avvenuto senza alcuna contropartita per i vettori nazionali e per giunta su tratte, come quella tra Malpensa e New York, già abbondantemente servite da compagnie aeree sia italiane che statunitensi.
La sentenza del Tar del Lazio rappresenta quindi un passaggio fondamentale - conclude - in quanto allinea l'Italia agli altri Paesi, non solo europei, nel rispetto degli accordi internazionali e fornisce una chiara risposta alle altre compagnie extracomunitarie che volessero seguire l'esempio di Emirates».

Reazioni negative da Maroni e Modiano (Sea)
Ma la sentenza è stata anche aspramente criticata. Via Twitter, il presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni ha scritto: «Il Tar del Lazio cancella il volo diretto Malpensa-NY. Decisione stupefacente e vergognosa, Roma continua a danneggiare il Nord». Anche Sea, la società che gestisce gli aeroporti milanesi, per voce del suo presidente Pietro Modiano, ha sottolineato come si tratti di «un provvedimento stupefacente e inatteso tanto più in vista di Expo, evento per il quale auspicavamo tutti una politica di 'open sky'. «Si contraddice, fra l'altro - prosegue Modiano - la comune volontà di ricandidare l'Italia quale polo d'attrazione per gli investimenti esteri con un ruolo propulsivo per la globalizzazione».

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