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Questo articolo è stato pubblicato il 10 aprile 2014 alle ore 18:23.
L'ultima modifica è del 10 aprile 2014 alle ore 18:27.

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Barche a vela ormeggiate alla Fiera di GenovaBarche a vela ormeggiate alla Fiera di Genova

Centosessantacinque barche a vela presenti, a terra e in mare; 80 espositori; 30 grandi velisti invitati; 29 eventi previsti, tra i quali, sabato 12, la Tag Heuer cup, con ben 110 iscritti. Sono i numeri del Vela Festival, che inaugura oggi la sua prima stagione a Genova, nell'area della Fiera, con una manifestazione che durerà fino al 13 aprile. La kermesse è organizzata dal Giornale della Vela ed è anche il primo evento allestito da Fiera di Genova spa dopo che l'assemblea dei soci (composta da Comune col 32%, Regione Liguria col 27%, Provincia col 22%, Camera di commercio col 17% e Autorità portuale col 2%) ha deliberato il processo di riconversione delle aree fieristiche, con un riassetto che consente alla società di risparmiare circa 3 milioni di euro l'anno con minori ammortamenti, spese di gestione e oneri finanziari.

Un evento complementare al Salone nautico
Il Vela Festival aveva avuto la sua prima edizione nel 2013 a Livorno. Quest'anno è passato nel capoluogo ligure; un cambiamento che gli organizzatori considerano «un upgrade, anche solo come location negli spazi della fiera, che porta la manifestazione ad essere un evento complementare al Salone nautico (che si terrà, nel 2014, da 2 al 7 ottobre)». Riguardo al mercato italiano della vela, Luca Oriani, patron della manifestazione (nonché direttore del Giornale della Vela), spiega: «Rispetto a un picco negativo toccato nel 2013, ci aspettiamo una crescita del mercato del 5% nel 2014. Il nostro punto di osservazione si basa anche su quanto sta avvenendo in Usa, che è un'area di riferimento, e già nel 2013 ha segnato un aumento del 5%, sul 2012, delle barche a vela vendute».

Il nuovo padiglione B
Sul fronte del quartiere fieristico, l'assemblea dei soci della spa ha deliberato, nei giorni scorsi, un nuovo assetto basato sull'utilizzo del nuovo padiglione B (quello realizzato dall'architetto Jean Nouvel), del padiglione D e degli spazi sul mare con la darsena di Marina Uno nonché la nuova darsena. Le altre aree del quartiere, cioè il padiglione C, il Palasport e una palazzina uffici, passeranno in carico alla Spim (società comunale per la gestione del patrimonio pubblico), in vista di essere alienate, e avranno destinazioni d'uso miste. Fermo restando che 10mila metri quadrati di quegli spazi resteranno di servitù all'utilizzo fieristico, per consentire possibili sviluppi delle manifestazioni.

Il radicale riassetto della fiera, che ha comportato anche 24 esuberi di personale (tutti assorbiti in altre aziende pubbliche), è il frutto, peraltro, di scelte di espansione portate avanti, con scarsa lungimiranza, proprio negli anni in cui cominciava la crisi globale. Una su tutte, la spesa per la realizzazione del padiglione di Nouvel, costato 43 milioni. A questo si è aggiunto il pagamento degli interessi del prestito revolving, ottenuto per coprire le spese di costruzione, per la manutenzione straordinaria dei padiglioni e per l'affitto delle aree su cui sorge la Fiera. Cifre che hanno portato la spa a segnare, nel 2012, un rosso di circa 4 milioni, che salirà a oltre 5 nel 2013.

Un risparmio di tre milioni
«A fronte di questa situazione – afferma Sara Armella, presidente di Fiera di Genova – e con il Nautico non più in grado di garantire entrate adeguate a coprire i costi di un quartiere molto grande, la scelta più naturale portava al fallimento della società. Invece l'anno scorso abbiamo varato un piano industriale impegnativo che prevedeva un forte taglio dei costi, compresi quelli del personale, e un ripensamento del quartiere, orientato sul mantenimento delle parti più a mare. Il progetto ha avuto qualche rallentamento rispetto ai tempi preventivati ma i suoi effetti cominceranno a vedersi dal 2014. Siamo la prima fiera italiana ad aver portato a termine un piano completo di ristrutturazione».

Il Comune di Genova, per favorire la ripresa del quartiere, ha tolto il mutuo che gravava sul padiglione B, i cui costi vengono compensati attraverso l'acquisizione, da parte di Spim, delle strutture destinate a perdere l'uso fieristico. «Grazie a questa operazione – prosegue la Armella – risparmieremo complessivamente circa 3 milioni l'anno. Gli oneri finanziari saranno inferiori per 500mila euro l'anno e avremo minori ammortamenti e costi di mantenimento più bassi. Puntiamo, per il 2015, a un bilancio che tende al pareggio». E la prossima settimana dovrebbe essere varata la newco (partecipata, col 50% ciascuna, da Fiera di Genova e Ucina, la Confindustria nautica), che, d'ora in avanti, organizzerà il Salone Nautico ma si candiderà anche a gestire, durante tutto l'anno, le aree delle nuova darsena nautica della fiera.

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