Storia dell'articolo
Chiudi

Questo articolo è stato pubblicato il 16 aprile 2014 alle ore 09:12.

My24

Un grande fratello dotato di bussola Gps per monitorare lo stato di salute di campi e colture e indicare con precisione millimetrica agli agricoltori 2.0 dove e come intervenire. Non è fantascienza e d'ora in poi, nelle nostre campagne, capiterà di scorgerli in volo sempre più spesso. Sofisticatissimi droni dotati di tecnologia giapponese e israeliana impiegati dal Consorzio Casalasco del Pomodoro per garantire un'agricoltura sempre più rispettosa dell'ambiente.

Martedì mattina a Rivarolo del Re, fra Cremona e Mantova, dove ha sede il Consorzio, era stata preparata una dimostrazione di uno di questi droni, poi annullata a causa del maltempo, dato che questi apparecchi possono volare con vento non superiore ai 10 chilometri orari.
Il Consorzio, una delle realtà più importanti in Italia, con 300 soci, quasi 200 milioni di euro di fatturato stimato per quest'anno, una produzione di 300mila tonnellate, sperimenta da un paio d'anni questi piccoli aerei per monitorare terreni e colture. «Il progetto si sposa perfettamente con la filosofia dell'azienda, imperniata su un'agricoltura sostenibile e di qualità – spiega il direttore del Consorzio, Costantino Vaia. L'impiego di questa tecnologia che abbiamo iniziato a utilizzare con la collaborazione di 12 imprese (150 ettari di superficie monitorati fra Parma, Cremona e Piacenza), permette di rilevare con precisione il fabbisogno di terreni e colture. Alla fine dell'attività di telerilevamento ogni azienda sa esattamente quanta acqua e quanti fertilizzanti utilizzare, ottenendo anche un cospicuo risparmio in termini economici».

«Un progetto fortemente sostenuto dalla Coldiretti che - spiega il presidente della federazione di Cremona, Paolo Voltini – è in prima linea per la rintracciabilità e tracciabilità dei prodotti e per la filiera a chilometro zero».
Questi apparecchi assomigliano per aspetto a un bombardiere americano B2 Spirit in miniatura, dice Davide Rocca, responsabile agronomico del Consorzio: «possono volare a un'altezza di 150 metri, con speciali fotocamere a bordo per la rilevazione di disomogeneità del suolo in termini di sviluppo vegetativo delle colture, dotazioni idriche e nutritive». Dall'interpretazione delle immagini si ottengono mappe di prescrizione dell'appezzamento e quindi informazioni precise sulle quantità di acqua e di sostanze nutritive da distribuire (il risparmio può arrivare fino al 30% del quantitativo di concime da impiegare).

Le mappe vengono poi trasmesse ai rilevatori Gps di irrigatori e spandiconcime, permettendo di ripartire in ogni area del campo la corretta quantità di acqua e di sostanze nutritive. L'iniziativa del Consorzio Casalasco è la prima di questo tipo per la coltivazione del pomodoro, mentre è già stata sperimentata per i vigneti e i frutteti.
«Terminata la sperimentazione, se i risultati confermeranno le attese - prosegue Vaia - il nostro piano è quello di dotarsi di un numero di apparecchi in grado di coprire l'intero fabbisogno delle aziende agricole che aderiscono al Consorzio». Una realtà che, tiene a precisare il manager, «si qualifica all'interno di un panorama sempre più competitivo che vede il consumatore premiare la qualità del prodotto, ma anche il processo produttivo». Come dimostra ad esempio l'utilizzo del 'Pomitrace', un codice presente sulla confezione del prodotto che contiene tutte le informazioni relative e persino la foto satellitare del campo da dove proviene il pomodoro contenuto nella confezione.

Commenta la notizia

Ultimi di sezione

Shopping24

Dai nostri archivi