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Questo articolo è stato pubblicato il 19 aprile 2014 alle ore 10:18.
L'ultima modifica è del 19 aprile 2014 alle ore 17:29.

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Dal 2017, nelle ore e nei giorni in cui il sistema di dighe mobili del Mose sarà in funzione, dentro la laguna di Venezia non potranno entrare navi da carico, pescherecci o navi da diporto. O meglio, non potrà essere assicurato il traffico normale, ma l'entrata e l'uscita delle imbarcazioni, in realtà, continuerà ad effettuarsi. Grazie alle cosiddette conche di navigazione, che permetteranno alle navi di stazionare dentro una specie di piscina e poter trasbordare in un tempo limitato da un livello acqueo ad un altro.

In una di queste conche, quella della bocca di porto di Chioggia, nei giorni scorsi è stato terminato l'allagamento della "tura", il bacino lato mare del porto rifugio della bocca di porto; il cantiere del Mose visitato il 22 marzo scorso dal ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Maurizio Lupi.
La bocca di porto di Chioggia è uno dei cantieri dove il Consorzio Venezia Nuova sta realizzando il Sistema Mose per conto del Magistrato alle Acque di Venezia. Il porto rifugio alla bocca di porto di Chioggia è costituito da due bacini: il principale lato mare è circa 8 ettari, mentre quello lato laguna è circa 4 ettari. I due bacini sono collegati tra loro da una doppia conca di navigazione che permetterà il passaggio dei pescherecci quando le paratoie saranno sollevate.
Il bacino lato mare era stato impermeabilizzato e svuotato dall'acqua ed è stato utilizzato come area di cantiere per la prefabbricazione dei cassoni: sono stati costruiti 6 cassoni di alloggiamento e 2 cassoni "di spalla", da porre ai lati della barriera. Gli alloggiamenti conterranno le 18 paratoie necessarie per la bocca di Chioggia, larga 360 metri.
Gli otto cassoni, interamente allestiti con impianti, cerniere e porte stagne, devono essere installati per scomparire completamente dentro lo scavo predisposto nel fondale del canale di bocca.

Prosegue, dunque, speditamente la realizzazione del Mose, il sistema di paratoie mobili a salvaguardia della città e della laguna di Venezia, anche se l'operatività effettiva è stata posticipata al 2017. Ma il governo ha assicurato la copertura dell'intera opera. Con l'ultima legge di stabilità sono stati stanziati, infatti, 401 milioni, mentre per quelli ancora necessari per il completamento delle opere complementari, cioé 226, il governo assicura la totale copertura.

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