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Questo articolo è stato pubblicato il 24 aprile 2014 alle ore 16:40.

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L'Iren scommette sulla Russia per diventare il partner tecnologico di riferimento nel progetto di Mosca di riammodernare il servizio di teleriscaldamento, diffuso in tutto il Paese. Per questo il gruppo guidato da Francesco Profumo ha accolto, a Torino, una delegazione di parlamentari russi, guidati dall'europarlamentare italiano Fabrizio Bertot. «La politica del territorio – ha sostenuto Bertot – deve superare gli ostacoli posti dalle strategie internazionali. L'Italia ha bisogno del South Stream e la Russia ha bisogno delle nostre tecnologie». E in effetti la delegazione russa, composta da deputati che fanno parte del gruppo di lavoro europeo sull'energia, è rimasta particolarmente colpita dall'efficienza di Iren, sottolineando come il costo dell'energia, per il gruppo italiano, sarebbe ridotto del 20% con la realizzazione del Spoth Stream.

Ma, in questa fase, sono i russi a voler acquisire il know how italiano. «Noi siamo politici e non facciamo accordi – hanno spiegato gli esponenti della Duma – ma rappresentiamo elettori e territori dove non mancano imprenditori del settore energetico. Ed a loro sottoporremo l'opportunità di intese con Iren».

Quanto alla società italiana, cerca partner russi per portare la tecnologia d'avanguardia utilizzata per il teleriscaldamento. «In Russia – affermano all'Iren - il sistema è spesso legato a tecnologie superate. In alcuni casi si risale agli Anni 30. Per questo le opportunità non mancano, anche perché noi possiamo mettere in campo una collaborazione che arriva sino all'esecuzione dei lavori».

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