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Questo articolo è stato pubblicato il 28 aprile 2014 alle ore 16:27.
L'ultima modifica è del 28 aprile 2014 alle ore 17:14.

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Nasceva nel 1984 come piccolo laboratorio universitario in seno alla Federico II di Napoli; oggi è un Centro di eccellenza di fama internazionale con oltre 20 gruppi di ricerca, 250 ricercatori e un incubatore di imprese. Il Ceinge festeggia il decennale della inaugurazione del grande Centro ricerca coincisa, nell'aprile 2004, con l'inaugurazione della sua prima sede autonoma a Napoli, accanto al Policlinico.

L'anniversario offre l'occasione per fare il punto su ciò che oggi il Ceinge è diventato e sui suoi programmi per il futuro. Il Centro di ricerca, presieduto dallo scienziato Franco Salvatore, è una società consortile integralmente pubblica (e senza fini di lucro) costituita da Regione Campania, Provincia di Napoli, Comune di Napoli, Camera di Commercio di Napoli e dall'Università Federico II di Napoli (socio fondatore). Al suo interno ospita 16 diversi laboratori ed alcune piccole e medie imprese attive in campo scientifico e biomedico. Tra queste Okairos, solo per citarne una, azienda leader nella produzione di vaccini di ultima generazione, acquisita l'anno scorso dalla Glaxo per ben 250 milioni di euro.

«È nostra intenzione – spiega Franco Salvatore – illustrare i grandi traguardi raggiunti in questi anni nella ricerca e nella diagnostica che hanno reso il Ceinge, per unanime consenso della comunità scientifica, un punto di riferimento internazionale per la biologia molecolare e le biotecnologie avanzate applicate alla salute, tanto da attrarre oggi molti pazienti di diversi Paesi del mondo per le nostre attività di studio e di diagnostica sulle malattie rare e genetiche».

Oltre a fare ricerca scientifica, il Ceinge offre servizi ad alta tecnologia a supporto anche di altre istituzioni di ricerca, alle piccole e medie imprese, mettendo a disposizione piattaforme tecnologiche di genomica e post-genomica di ultima generazione, grazie a strumentazioni per la ricerca biotecnologica uniche nel Sud Italia.
Sono anche in corso lavori per la realizzazione di ulteriori infrastrutture che consentiranno il potenziamento tecnologico e quindi la fruibilità del Centro. Come la piattaforma di longevità in buona salute, che si prefigge di costituire il lead per la creazione su tutto il territorio nazionale di strutture sanitarie a carattere preventivo, da affiancare a quelle a carattere di ricovero e cura. Oppure come la piattaforma per lo studio dei problemi dell'infanzia.

Il bilancio dell'attività del Ceinge è molto interessante: oltre mille i lavori scientifici pubblicati fino al 2013 su riviste di rilevanza internazionale, con risultati di grande rilievo sul morbo di Parkinson, su schizofrenia e sindrome Adhd (iperattività infantile), sul neuroblastoma (il più diffuso tumore pediatrico), su celiachia e fibrosi cistica e su varie altre malattie genetiche ereditarie, nonché su varie forme di leucemia. Inoltre i ricercatori del Ceinge partecipano ad almeno 20 gruppi di lavoro internazionale.

Il Ceinge è un attrattore: offre infatti i suoi servizi non solo a cittadini campani o italiani, ma anche a numerosi soggetti di altri Paesi, in particolare per alcune malattie genetiche per le quali rappresenta uno dei pochi, o l'unico in grado di fornire diagnostica molecolare. Nello stesso tempo, allo scopo di frenare l'emigrazione sanitaria, il Centro ha attivato convenzioni con altri laboratori di diagnostica avanzata, anche al di fuori del Paese, con lo scopo di creare una rete di competenze specifiche per il maggior numero possibile di malattie rare. Infine, il Centro, con una convenzione stipulata con l'Azienda Ospedaliera Universitaria "Federico II", ha potenziato la propria attività assistenziale, anche grazie alla disponibilità di posti letto in day-hospital, presso il Dipartimento clinico di Pediatria.

La celebrazione del decennale dalla inaugurazione della nuova sede del Centro di ricerca durerà tre giorni. All'avvio dei festeggiamenti prenderà il ministro della Ricerca Stefania Giannini. Parteciperanno anche alcuni dei più importanti scienziati mondiali, tra cui il premio Nobel Aaron Ciechanover, il direttore del Tigem, Andrea Ballabio, l'oncologo di fama mondiale, Carlo Croce, il direttore dell'Istituto di Genetica e Biofisica del Cnr, Antonio Simeone, il matematico tecnologo Mauro Ferrari, fondatore delle nanobiotecnologie a livello mondiale, e gli studiosi internazionali Roderic Guigò, Martin Walsh, Francisco Ramirez e Jean-Jacques Cassiman. Infine, verrà conferito il primo Dottorato di ricerca honoris causa italiano in Scienze Biotecnologiche a Mauro Ferrari, lo scienziato friulano che dirige lo Houston Methodist Research Institut, con oltre 1500 studiosi.

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