Competitivi non si nasce, si diventa. Ecco cinque regole d'oro che le aziende italiane devono applicare se non vogliono scomparire
L'Italia è tra i primi dieci paesi esportatori al mondo ma è fanalino di coda nella classifica dei paesi manifatturieri in termini di competitività: ottava nella top ten e solo diciannovesima fra i primi 25, che rappresentano il 90% del Pil mondiale. Paghiamo a caro prezzo la bolletta energetica più salata del mondo e la caduta della produttività negli ultimi 10 anni. Come se ne esce? Ecco la ricetta in cinque punti di Boston Consulting Group
di Alberto Annicchiarico
2. Italia, competitivi si diventa: 5 regole d'oro / Più hi-tech e design nei prodotti
Specializzarsi nella produzione di prodotti ad elevato contenuto tecnologico e di design. Dove la qualità e il livello di servizio al cliente rappresentano elementi differenzianti che permettono di comandare un prezzo premium. Valorizzando le eccellenze italiane in molti distretti industriali. Per Jacopo Brunelli, responsabile della practice Operations di Boston Consulting Group per Italia, Grecia e Turchia, questa è la prima delle cinque azioni da cui non si può prescindere per rilanciare il made (o sarebbe meglio ormai dire "designed" come scrive Apple su iPhone, iPad e Mac?) in Italy. "La grande forza delle economie mature – spuega Brunelli – sta nel proporre al mercato prodotti a prezzo più elevato, tale per cui il costo della manodopera non è più rilevante". Su quali settori puntare? "Quelli in cui siamo già forti: fashion, alimentare, oggettistica, meccatronica, robotica, sistemi di difesa".
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